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Sanremo 2017 dalla nostra inviata sul divano: Emanuela Arcidiacono commenta i risultati finali

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SANREMO INVERUNO –  La più importante kermesse della musica italiana si è conclusa sabato notte, ad ora tardissima, come ha dichiarato un carissimo amico giornalista, più tardi del veglione di capodanno. Per altro sorprendendo il pubblico con un risultato inaspettato, o forse no. Ma facciamo un passo indietro, troppo lunga la finale per essere descritta nella nostra consueta telecronaca. Invece vorremmo tirare le fila di questa 67esima edizione.

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Partirei dai conduttori. Per entrambi una grande sfida, che entrambi hanno superato ampiamente, a mio parere. Maria De Filippi ha accettato di condurre uno spettacolo fuori dai suoi canoni e dal suo registro televisivo ed autoriale. La regina del palinsesto, incontrastata dominatrice dell’Auditel, solitamente eccelle nelle trasmissioni cucite su misura per lei. Vederla al timone di uno show che rappresenta di per sé la tradizione, un palco difficile, che crea soggezione anche nei mostri sacri della musica, avrebbe potuto metterla in difficoltà. Soprattutto perché nessuno poteva immaginarsi Maria De Filippi pronta a gag e battute, è sempre stata vista come una straordinaria professionista ma estremamente algida.

In realtà, rimanendo fedele a se stessa, ha trionfato, mostrandosi sensibile e delicata, pur mantenendo il proprio rigore ( tipico delle persone riservate) ha abbracciato, consolato, condiviso empaticamente le emozioni di tutti coloro che sono stati protagonisti di quello spettacolo.

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Altrettanto vincente è stata la presenza di Carlo Conti. A sua volta,oltre ad essersi sobbarcato tutto la macchina dell’organizzazione, ed oltre ad aver scelto tutte le canzoni, la maggior parte delle quali sono risultate gradevoli, orecchiabili, piacevoli, alcune molto belle, pur nella loro diversità, si è sottoposto ad una prova importante. Avere accanto a sé un mostro sacro come Maria avrebbe terrorizzato chiunque. Carlo ha rischiato di venire oscurato, la celebrità di Maria è indiscutibile, qualcuno ha addirittura ribattezzato il Festival usando l’# Mariemo 2017. In realtà Carlo ha dimostrato la propria grande professionalità, mantenendo il ritmo della trasmissione, affidando ampi spazi a Maria, valorizzando gli ospiti e dando prova di grande eleganza ( anche negli outfit). Veniamo alle canzoni, grandi sono le polemiche delle ultime ore, come ogni anno i celebri esclusi lamentano l’inaccessibilità del televoto ai loro fan più age, criticando le scelte della giuria di qualità e gli elementi stessi della giuria, considerati più vicini solo al mondo dei giovani e avversi alla tradizione melodica del nostro Paese. Ma come per ogni evento degno di nota, parlino bene, parlino male, purché ne parlino.

Ritengo che, tolti pochissimi brani, la musica abbia trionfato all’Ariston,dando lustro ad una serie di canzoni che ascolteremo alla radio, è bello che esista uno spazio così articolato, dalla valenza mediatica importante, che desta l’attenzione di tutti per una settimana. Anche i detrattori servono a dare rilevanza. Vetrina meravigliosa anche per le eccellenze della musica che partecipano come super ospiti, senza cimentarsi nella gara, per i nostri comici, per gli attori ed i personaggi del mondo dello spettacolo. Amo profondamente questa manifestazione e non posso fare meno di gridarlo. La cosa impressionante del “carrozone” festivaliero è che paralizza letteralmente la città di Sanremo e la liguria tutta, creando movimento, caos,traffico ma anche occupazione, posti di lavoro e soprattutto, con la leggerezza che lo contraddistingue, permette agli italiani di trascorrere serate piacevoli e divertenti. I social network, gli smartphone di tutti hanno visto almeno un accenno a questa manifestazione. Si organizzano gruppi di ascolto, ci si scambiano commenti,e pareri. C’è chi scarica schede per dare voti alle performance, ci sentiamo un po’ tutti, io per prima #direttamentedalmiodivano , parte della giuria di qualità. Osserviamo gli artisti, valutiamo look, trucco, arrangiamenti, testi delle canzoni. E per tutti coloro che dichiaravano che dopo le sciagure che si sono abbattute sul nostro Paese, mandare in onda Sanremo fosse inutile, ritengo non sia vero. Non sarebbe stato corretto nei confronti di tutti coloro che lavoravano per il Festival da mesi, non sarebbe stato rispettoso per il loro impegno. Ed ha portato leggerezza, e come diceva saggiamente Calvino :”Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”.

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Bandiera di questa leggerezza è la canzone vincitrice della 67esima edizione, ossia Occidentalis Karma di Francesco Gabbani, che ha saputo farci ballare per tutte le cinque serate. Ed ha dimostrato professionalità, bravura, allegria, credo che il suo palese divertirsi sul palco lo abbia premiato, ma anche umiltà, all’atto della proclamazione, visibilmente commosso, si è quasi scusato con Fiorella Mannoia, signora della musica, e si è inginocchiato baciandole la mano. Dando una grande lezione sul saper vincere. Ed ora, per l’ultima volta, dopo l’intero pomeriggio in cui a Domenica In si sono esibiti tutti gli artisti protagonisti di questa settimana, si spengono le luci sul palco dell’Ariston, e non ci resta che darvi appuntamento all’anno prossimo. Questa volta, ci auguriamo, direttamente da Sanremo, realizzando uno dei miei sogni più grandi, di entrare in quella sala stampa.

Emanuela Arcidiacono

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