Qualche anno è ormai passato da quella celebre azione che ci portò ,solo una settimana dopo, sul tetto del mondo. L’assist che quella sera di Luglio del 2006 Gilardino servì ad Alex Del Piero, fu talmente preciso ed invitante che sbagliare quel gol parve davvero impossibile.
Oggi a distanza di 12 anni lo scenario sembra quasi riproporsi, ma sotto le cosiddette mentite spoglie. Seppur ad un primo sguardo pare non trovarsi più sulla verde erba del Westfalenstadion di Dortmund, che ospito’ Italia – Germania, l’atmosfera tipica del campo di battaglia la si respira ancora, se possibile anche più intensa e decisa.
L’esternazione di Salvini,sulla “presunta” inutilità della scorta nei confronti di Roberto Saviano, sembra ricalcare per filo e per segno l’azione calcistica più affascinante degli ultimi 20 anni, servendo sul famosissimo piatto d’argento l’assist, che un ” bomber “di razza come il celebre scrittore napoletano non potrebbe mai sbagliare. Nemmeno a porta vuota!
Solo che, in questa storia, di affascinante c’è ben poco!
Diciamolo pure: il tempismo “Salviniano” stavolta non è stato impeccabile. Era quello che voleva invece l’autore di Gomorra, attirando così tutta l’attenzione mediatica sul “duello rusticano” che sta diventando l’incontro dell’anno. Le dichiarazioni del ministro sono state giudicate dai maggiori esponenti della carta stampata ed ovviamente da tutta l’editoria italiana, a dir poco infelici.
Certo, perché questa è stata proprio la buona occasione persa per restare zitto, visto e considerato il duellante al quale ci si accingeva a prestare il fianco. Infatti Saviano ha subito colto la palla al balzo, replicando al suo “oppositore” con un video nel quale elencava una serie infinita di organizzazioni criminali che parrebbero non averlo proprio in simpatia, ed ovviamente facendo notare come non sia sicuramente una passeggiata di salute una vita passata perennemente sotto scorta. Vittimismo, certo! Ma questa volta parrebbe davvero giustificato!
Va ricordato che uno Stato evoluto come il nostro, fondato su una solida costituzione, e scottato da una storia crudele, avente protagonisti del calibro di Falcone e Borsellino in primis, deve assolutamente tutelare chi combatte qualsiasi tipo di mafia. Saviano si espose allora, ed ha continuato ad esporsi per anni, contro quelle che sono le organizzazioni criminali attive più pericolose. Il caos degli ultimi giorni non deve sicuramente aver aiutato Il buon Matteo, che si è trovato come catapultato, forse consapevolmente, nella bufera mediatica creatasi attorno a lui,quella bufera caratterizzata da attacchi, offese e querele che prima o dopo l’errore te lo fanno commettere. Questa volta la storiella sulla pacchia sarà difficilmente utilizzabile, perché quando si parla di mafia, caro Salvini, di pacchia non si tratta.
Moreno Guigli