“Salviamo la Brughiera”, sabato 22 la presentazione del libro ‘Liberi dal nucleare’

Si terrà presso il Salone del Centro Ricreativo “La Riviscera” in Via E. De Amicis, 9 a Casorate Sempione.

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – I nostri relatori saranno Roberto Cigala, Marco Pezzoni e Cesare Vacchelli del Gruppo di lavoro indipendente Valutazione Ambientale Strategica del PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima) da sempre attivi nel campo ambientale, nella loro provincia, Cremona e in Lombardia. Collaborano da anni con Stati Generali Clima Ambiente e Salute di Cremona, e con Rete Ambiente Lombardia, organizzazione che raccoglie una Rete di Comitati ed Associazioni per approfondire e sostenere temi ambientali nella nostra regione.

Marco Pezzoni ha avuto diversi incarichi nelle istituzioni nazionali come senatore, deputato, giornalista, pubblicista, attualmente direttore della Rivista online Restart e promotore della Tavola della Pace Perugi aAssisi, molto attivo nel campo dei diritti, della pace e dell’ambiente.

Cesare Vacchelli, ambientalista, fondatore di comitati di lotta contro le grandi opere, ha una lunga esperienza amministrativa come funzionario comunale ed è un esperto di valutazione di piani dal punto di vista della sostenibilità economica e sociale.

Roberto Cigala è tecnico dei sistemi logistici e delle infrastrutture elettriche.
Il tema del nucleare sta incalzando sottotraccia nei nostri programmi televisivi, dove si parla delle fonti alternative ai combustibili fossili e rinnovabili, come insufficienti e inadeguate a sostenere la domanda di energia del nostro paese, mostrando campi e campi di pannelli fotovoltaici che non sono certamente rappresentativi di una ricerca di energia pulita, rispettosa dell’ambiente e delle persone, mentre il nucleare viene proposto come la soluzione a tutti i nostri problemi. Forse è arrivato il momento di fare chiarezza.

IL NUCLEARE

1. Incidenti passati:
Eventi come Chernobyl e Fukushima hanno evidenziato i potenziali rischi legati agli impianti nucleari,
mostrando come anche un piccolo errore può avere conseguenze catastrofiche. Inoltre incidenti minori sono avvenuti senza grosso clamore nelle centrali nucleari sia in Italia che in Europa e negli Stati Uniti ma silenziati dalle logiche di segretezza dell’informazione adottati verso la popolazione.
2. Gestione dei rifiuti:
Le scorie nucleari rimangono pericolose per migliaia di anni e la loro gestione e stoccaggio sicuro è una sfida ancora irrisolta.
3. Attacchi terroristici o di guerra:
Gli impianti nucleari possono essere obiettivi per attacchi terroristici, il che solleva preoccupazioni sulla loro sicurezza e protezione o peggio come sta accadendo nella guerra tra Russia ed Ucraina, un rischio di bersaglio strategico.
4) Costi economici
Il nucleare civile è passato negli ultimi 20 anni dal 18% a meno del 10% della produzione di energia elettrica globale nel mondo. E’ diffuso in 32 Stati che ospitano 440 reattori nucleari a fissione, molti vicini alla chiusura. Il costo dello smantellamento è altissimo: in Italia Sogin prevede oltre 7,5 miliardi di euro per lo smantellamento delle vecchie centrali. Mettendo a confronto il costo dell’energia elettrica prodotta dalle varie fonti, il costo del nucleare è ormai ampiamente fuori mercato perché troppo costoso rispetto alle fonti rinnovabili.
Per questo regge solo dove lo Stato contribuisce con consistenti finanziamenti pubblici come in Francia o come nei regimi che investono nel nucleare a fini militari come Cina e Russia.
5. Tecnologia obsoleta:
Alcuni impianti sono stati progettati decenni fa e potrebbero non soddisfare gli standard di sicurezza moderni. Anche le mini centrali di cui si parla, necessitano ancora di procedimenti di fissione nucleare e non di fusione, ed anche il funzionamento della centrale continua a necessitare di meccanismi di raffreddamento con utilizzo di grandi risorse idriche, che con i cambiamenti climatici e le condizioni dei nostri ghiacciai, (drammaticamente evidenti a tutti) portano a periodi di siccità che ne impediscono la continuità dell’uso.
6. Rischio di proliferazione:
La tecnologia nucleare può essere utilizzata anche per scopi militari, contribuendo alla proliferazione di armi nucleari. Se non è detenuto dalle potenze mondiali che se ne sentono le uniche autorizzate, portano a rappresaglie ed ulteriori motivi di attacchi militari.
7. Impatto ambientale:
Anche se le centrali nucleari non emettono gas serra durante il funzionamento, ci sono gravi fattori di
inquinamento nel reperimento dell’uranio, nel trasferimento periodico del materiale fossile per alimentare la centrale e poi per trasferire le scorie in depositi sicuri e infine ci sono gravi preoccupazioni riguardo agli impatti ambientali e sanitari in caso di incidenti caratterizzati da fughe radioattive.
Questi fattori rendono il nucleare un argomento complesso e controverso nel dibattito sulla produzione di energia ed è con questo intento che si svolgerà l’incontro a Casorate Sempione.
In conclusione, dopo che l’Italia, con due referendum (1987 e 2011), ha affrontato e bocciato l’utilizzo delle centrali atomiche nel nostro paese, ci auguriamo di riuscire ad evitare di farne un terzo e di ottenere una attenzione ampiamente condivisa sul grande pericolo a cui si va incontro con i “piccoli reattori modulari” (SMR Small Modular Reactor), che sono pur sempre reattori nucleari a fissione. Se davvero si vogliono proporre quelli cosiddetti “nuovi” di quarta generazione ritenuti più sicuri, allora si deve aspettare una ventina d’anni prima che si possano realizzare … e dunque non potranno essere minimamente utili al processo di decarbonizzazione che in Europa deve raggiungere lo zero carbonico entro il 2050. Ma allora perché tanta urgenza per far ritornare il nucleare in Italia se costa troppo e il “nuovo” nucleare sarà pronto dopo il 2040? Ne parleremo insieme, vi aspettiamo.

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