In origine era semplicemente contrology <<Un metodo creato per dare elasticità, grazia naturale e capacità che si riflettono nel mondo in cui si cammina, ci si muove e si lavora>>, spiegava il suo creatore Joseph Pilates. Poi il ‘metodo’ ha preso semplicemente il nome di Pilates.
La respirazione controllata, il posizionamento e la mobilità del bacino, la posizione della gabbia toracica, la stabilizzazione e la mobilitazione scapolare, l’allineamento della testa al collo.
Questi alcuni principi base di una disciplina che sta spopolando anche nel nostro Paese. Anche nel nostro territorio è scoppiato un vero e proprio boom. Tra le curiosità, che forse i più non sanno, i benefici che questa disciplina porta ai ciclisti.
Col Pilates, infatti, si lavora sulle spalle che spesso sono protratte per chi usa il manubrio da corsa. La posizione in sella, con il busto chiuso in flessione provoca dolori lombardi, problemi al collo e appunto alle spalle. Con un allenamento costante dedicato al Pilates si rinforza la muscolatura profonda del busto, la tenuta del muscolo traverso, che lavoro per sostenere il peso della colonna. Secondo gli esperti, inoltre, l’abbinata Pilates e ciclismo permette di avere maggiore elasticità, più efficacia nella pedalata. Si migliorano notevolmente anche le potenzialità del proprio apparato respiratorio. Infine, essendo una ginnastica correttiva che propone una rieducazione neuromuscolare, stimola le connessioni neuromotorie. Così facendo si imparano a muovere separatamente vari distretti corporei e al tempo stesso a collegarli tra loro. stimolando la percezione del movimento e l’equilibrio dinamico. In altre parole, si migliora il controllo e l’equilibrio muscolare. Si impara a utilizzare in modo più efficiente e corretto i muscoli e le catene.
Per ulteriori info sul Pilates vedi anche la pagina: www.facebook.com/annalisapilatesebenessere/