Una chiacchierata (con due esperti del ‘ramo’) sui due progetti piรน strategici per la riqualificazione di Magenta
MAGENTA –ย Osservazioni, idee, proposte, seduzioni intellettuali. Sono quelle che Ivan D’Agostini e Riccardo Grassi hanno avanzato, durante una chiacchierata con Ticino Notizie, sui due progetti di riqualificazione delle aree ex Saffa ed ex Novaceta.
Ivan e Riccardo sono due esperti del ramo: architetto magentino con studio in via IV Giugno, Ivan D’Agostini (sotto nella foto) รจ un pensatore (piรน che un architetto) che ha realizzato opere importanti in tutta Italia (piรน che a Magenta: si sa, nemo propheta in patria), ed รจ anche uno scrittore molto attento a tutto quello che ci circonda.
Riccardo Grassi, laurea in Economia con specializzazione in Marketing presso l’Universitร cattolica di Milano, si รจ formato professionalmente presso primarie societร del settore immobiliare. Relatore per l’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari su temi legati alla comunicazione pubblicitaria, alla pianificazione alle vendite e attivitร di marketing, ha al suo attivo alcune pubblicazioni specialistiche.
E’ dalla loro ‘viva voce (e intellligenza)’ che abbiamo raccolto una serie di interessanti osservazioni.
“La nostra รจ l’opinione di due mestieranti che abitano a Magenta, ci occupiamo di architettura da molti anni.ย Le cittร vivono di criticitร , per una molteplicitร di situazioni. Pensiamo ai lazzaretti, che nascono per la peste. Le aree industriali dismesse rappresentano per cittร come Magenta delle criticitร , quindi prima di pensare cosa farne serve una teorizzazione globale. Come risolviamo le criticitร ? Laminati si รจ risolta, recupero e riqualificazione sono il tema, come anche lโimpatto del manufatto. Anche perchรฉ le persone sono molto piรน esigenti di un tempo.
La Saffa รจ un nodo strategico. In questi anni ci siamo abituati a una logica di sistema che deve scimmiottare le grandi cittร , pensiamo a Milano. Anche le cittร limitrofe hanno preteso delle risposte. Pensiamo al polo della ricerca nellโarea Expo di Rho, anche in tema di impatto. Nomisma ha certificato che Milano e Roma sono in controtendenza nel campo del mercato immobiliare. Un dinamismo certificato dai numeri. Tanto che i fondi immobiliari stranieri intervengono molto su Milano. In termini di visione globale, Magenta vive quasi in simbiosi con la metropoli”
Abbiamo perso del tempo, su Novaceta e Saffa?
“Non cโรจ dubbio. La crisi da momentanea sta diventando strutturale, a livello industriale e immobiliare. Sono mancati gli Olivetti e i Pirelli, le aziende non hanno saputo rinnovarsi, oltre alla miopia di chi si รจ succeduto.
Polo logistico a Novaceta? Viviamo crisi occupazionale senza precedenti, riversatasi sul mercato immobiliare. Abbiamo quindi perso il background. Quali sono le strategie urbanistiche generali di Magenta? Personalmente, come Ivan DโAgostini, la logistica la vedo possibile su scala macro-nazionale.ย Quindi i grandi corridoi europei. Anche se la rete viaria di cui disponiamo รจ alquanto debole. Inoltre, Novaceta รจ area centrale e baricentrica.
La parte a sud di Milano, Lodi e Piacenza, รจ colma di poli logistici, che beneficiano dellโAutostrada del Sole. Attenzione anche ai costi dellโintervento, perchรฉ dove i terreni sono piรน appetibili รจ piรน conveniente operare. Lโimpatto sui costi รจ determinante.
E il giudizio sul piano Saffa?
“Il progetto in se stesso non si puรฒ giudicare NON condivisibile, specie in alcune sue parti. Alcune destinazioni dโuso sono compatibili, anche in chiave dei prossimi 20 anni. Esprimo qualche riserva sui modi, deve essere un progetto plasmato insieme alla cittร . Qui reclamo il grande ruolo dellโurbanistica, che non รจ solo zonizzazione. Quindi rivendico questa funzione, una infrastruttura del genere dovrebbe essere germe positivo per rigenerare una parte importante di Magenta. E questo penso non ce lโabbia, per quanto abbiamo visto.
Il giudizio potrebbe cambiare se vedessi una partecipazione urbanistica, che parte con presupposti un filo datati.
Riccardo Grassi
A mio avviso, quanto abbiamo visto non ha un futuro tessuto urbano. Parlando di una cosa nuova, il piano ha una possibilitร se esiste non solo la pista ciclabile, lo spazio per far coesistere nonni e bambini. Mi pare ci sia il rischio di un NON luogo. Se manca un impianto urbanistico, di quale cubatura parliamo? In Porta Nuova e City Life, molti vedono una urbanistica globalizzata che le persone faticano a riconoscere. Vedo insomma diversi tasselli che non fanno tessuto urbano. Il rischio รจ la deriva Milano 3.
Manca una visione urbanistica. Costi e tempi sono tutti da verificare, serviranno almeno 10 anni.
Quale contributo vorreste dare?
“Rilanciamo una idea: la scelta macro urbanistica รจ stata fatta, ma la prima cosa da fareย รจ inter-relazione con Boffalora; poi una visione internazionale di un progetto in cui si invitino le menti a trovare sistemi di rilancio. Non solo per trovare una bella forma. Quindi unโidea di rilancio complessiva, di elevato respiro. Senza dimenticare la componente commerciale: perchรฉ non fare qualcosa che la cittร non ha, come Farinetti a Bologna con Fico? Un parco commerciale agricolo. Una cittadella della salute. Io penso che occorre una idea urbanistica in sinergia col territorio. Possiamo rilanciare anche alcune eccellenze sanitarie, il tema ferroviario da sviluppare. Eโ in questo modo che Magenta cresce”
Siamo disponibili a confrontarci,ย ma ovviamente serve un percorso intellettuale, logistico e temporale. Viene da chiedermi: se a Filotrano รจ andato Lorenzo Lotto, forse questo progetto manca di un portato culturale. Non ha una visione ampia”.
Interessante. Da approfondire.