ROBECCO – “L’Associazione Maestro Martino si propone pertanto di studiare, stimolare, promuovere e organizzare attività a carattere culturale finalizzate ad esaltare le qualità creative, artistiche e professionali delle risorse operanti nel territorio. Il fine è quello di favorire le relazioni a livello regionale, nazionale, europeo e internazionale. Quella dell’Associazione Maestro Martino è un’idea di Cucina d’Autore che coinvolge i protagonisti della filiera agroalimentare del territorio e del made in Italy, gli operatori economici, gli esperti,
i cuochi, i produttori delle migliori attrezzature da cucina, il pubblico: si tratta quindi di
un laboratorio esperienziale dalla grande valenza didattica, promozionale e di valorizzazione del territorio, sia a livello culturale che economico”.
A chi ‘mastica’ di enogastronomia è noto che l’associazione Maestro Martino è una realtà legata da sempre a Carlo Cracco, una delle stelle di prima grandezza nel firmamento dell’alta cucina.
Una scuola di cucina NON è un ristorante, sia chiaro. Ma a nessuno (sano di mente) può sfuggire la moltitudine di attività, e l’enorme indotto, che una realtà simile potrebbe generare per tutta l’economia dell’est Ticino.
Carlo Cracco ai tempi di Abbiategrasso, quando all’associazione Maestro Martino fu affidato il complesso monumentale dell’Annunciata
E tutti o quasi ricorderanno gli anni passati da Maestro Martino (e Cracco, che ci girò pure una puntata di Master Chef) all’Annunciata di Abbiategrasso, una parentesi che si è conclusa circa due anni fa.
Temporaneamente, parrebbe, perché siamo in grado di rivelare l’indiscrezione che circola con insistenza a Robecco, dove pare che Maestro Martino sarebbe (condizionale) intenzionata ad utilizzare per le proprie attività villa Terzaghi, uno dei tanti gioielli architettonici del paese ed anche L’UNICO DI PROPRIETA’ COMUNALE, oltre ovviamente al municipio.
Centinaia di metri quadrati, un grande parco a disposizione, di recente anche una tensostruttura: non c’è dubbio, se la notizia fosse vera e Maestro Martino si installasse nella residenza (desolatamente vuota da anni, e costata quasi 20 anni oltre 1 miliardo e mezzo per la ristrutturazione alle casse comunali) per Robecco- e tutto l’est Ticino- sarebbe un colpo sensazionale e senza precedenti.
Villa Terzaghi sorge lontana dal Naviglio ed alla periferia di Robecco, lungo la strada che conduce a Casterno, il centro più antico della zona, di origine romana: così era direttamente collegata alle proprietà fondiarie della famiglia. E’ sempre appartenuta ai nobili Terzaghi, fino al 1882, quando Carlotta, figlia del “fu nobile Carlo” la lasciò in dono all’Orfanotrofio femminile di Milano: quello delle “Stellae”.
La villa a corpo semplice, è uno degli esempi migliori della metà del Settecento, cioè del Barocchetto lombardo. E’ divisa in tre parti, d’uguale larghezza, di cui la centrale è aperta da tre archi al pianterreno, la liscia parete di facciata termina con un frontone ricurvo, sicchè le due campiture laterali fungono quasi il ruolo d’ali, tra le quali è un grande terrazzo. Oggi villa Terzaghi appartiene all’Amministrazione comunale, che dopo averla fatta restaurare l’ha data per anni in affitto all’azienda pubblica che gestisce le acque del Magentino, prima che (come detto poc’anzi) rimanesse libera e inoccuopata.
Per adesso siamo a livello di ‘pare’ e ‘si dice’, per quanto le nostre fonti ci parlino di accordo a buon punto. Aspettiamo firme, ufficialità e inaugurazione,. Se così fosse, tanto di cappello a tutti i soggetti promotori.
Fabrizio Provera