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Rosate, eletti i rappresentanti dei lavoratori ‘somministrati’ alla Pietro Fiorentini

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NIdiL Ticino Olona: chiediamo nuovi diritti e che la precarietà non sia una condanna per la vita

ROSATE L’emergenza epidemiologica non ha fermato le Elezioni delle RSU dei lavoratori in somministrazione della Pietro Fiorentini di Rosate. Ieri mattina (20 maggio 2020) i lavoratori muniti di mascherine, gel igienizzante e guanti hanno votati i loro rappresentanti. Questa azienda conta 255 somministrati dei circa 400 lavoratori.

“Si tratta della prima elezione democratica dei rappresentati dei lavoratori somministrati nel nostro territorio – dice Juri Sbrana – Segretario NIdiL CGIL Ticino Olona – per questo è stato un passaggio molto importante. Abbiamo scelto – sottolinea Sbrana – una data molto significativa in cui ricorre il 50° anniversario dello Statuto dei Lavoratori. Abbiamo deciso di festeggiarne la ricorrenza con queste elezioni chiedendo nuovi diritti e che la precarietà non sia una condanna che per la vita.”

Le elezioni hanno registrato una partecipazione molto elevata pari all’84 per cento, hanno votato infatti 212 dei 255 lavoratori aventi diritto.

“Questa grande partecipazione – dice Andrea Morandotti, rappresentante NIdiL neoeletto – ci rafforza ma ci consegna nel contempo una grande responsabilità. Chiederemo nel più breve tempo possibile un incontro con le agenzie per chiedere forme di stabilizzazione dei lavoratori precari e miglioramento delle condizioni salariali e contrattuali.”

Ecco la lista degli eletti NIdiL CGIL: Andrea Morandoti, Mariella Santoro, Sciotta Alessandro e Oleksy Hutsu.

“Dopo questo primo appuntamento – conclude Sbrana – proporremo in tante altre aziende del territorio l’elezione dei rappresentanti sindacali della somministrazione. Vogliamo rappresentanza in modo da far sentire la voce di chi spesso è escluso da molti diritti e tutele. Chiederemo parità di trattamento per i lavoratori della somministrazione e forme contrattuali che consentano a centinaia di lavoratori di uscire dal tunnel della precarietà.”

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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