“Domenica eravate tutti bellissimi, ma lei mi ha particolarmente colpita.
Composta, con un leggero fiero sorriso.
La classe di una giovane donna e la sua divisa.”
Sabrina Spirolazzi
Domenica 8 giugno, in occasione della solenne commemorazione della Battaglia di Magenta, tra le autorità civili e militari, le fanfare, le corone d’alloro e il ricordo della Storia, una giovane carabiniera ha attirato su di sé gli sguardi e l’ammirazione dei presenti. Lei è il Carabiniere Romina Brendel.
La sua presenza composta, l’uniforme perfettamente indossata, il volto sereno ma determinato: Romina ha saputo rendere visibile, con la sola forza del suo portamento, il significato più profondo del servizio e dell’onore. In piedi, immobile accanto alla bandiera, con lo sguardo leggermente rivolto di lato e un sorriso appena accennato, ha rappresentato l’essenza stessa del rispetto per le istituzioni e per la memoria collettiva. E le parole della commerciante e modella magentina Sabrina Spirolazzi, riportate all’inizio del pezzo, lo hanno mirabilmente espresso.
L’uniforme storica dell’Arma, impreziosita da spalline bianche e dalla lucentezza del pennacchio rosso e blu, sembrava fatta su misura per lei. Ma non era la divisa a renderla speciale. Era il modo in cui la indossava: con naturalezza, con orgoglio, con quella sobria eleganza che non si insegna e che non si impone. Si è distinta senza volerlo, semplicemente essendoci.
Romina Brendel non è stata solo una figura di rappresentanza, ma un simbolo vivente del valore, della disciplina e della dedizione quotidiana che tanti giovani donne e uomini scelgono con coraggio di incarnare indossando la divisa. La sua immagine – ferma, fiera, gentile – resterà tra quelle più autentiche e potenti di una cerimonia che, pur rievocando un fatto del passato, ha saputo parlare al presente.
Nel silenzio solenne della commemorazione, Romina non ha pronunciato parole. Ma il suo sguardo e la sua compostezza hanno detto tutto.