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Robecco, una delegazione in Germania per ricordare i deportati

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ROBECCO SUL NAVIGLIO – Una delegazione delย Comune di Robecco sul Naviglio, composta dal sindacoย Fortunata Barniย e dalla consigliera comunaleย Alessandra Maltagliati, ha partecipato nei giorni 11, 12 e 13 maggio 2018 alle Commemorazioni internazionali che si svolgono ogni anno aย Kahla, in Germania, per la fine della Seconda guerra mondiale, luogo dove furonoย deportati 34 robecchesi.

La novitร  รจ stata la partecipazione degliย studenti robecchesi della classe 3ยชGย della scuola secondaria di primo grado โ€œDon L. Milaniโ€ di Robecco sul Naviglio, che fa parte dellโ€™ICS โ€œCarlo Fontanaโ€, con i familiari di due deportati (Francesco Garavagliaย edย Emilio Parmigiani). A Kahla, infatti, si ritrovano i familiari di sopravvissuti dallโ€™Italia, dalย Belgioย e daiย Paesi Bassi. Con la delegazione sono partiti il vicesindacoย Giovanni Barenghiย e i familiariย Giuseppe Garavagliaย con la moglieย Ornella Mantegazziniย eย Piera Parmigianiย con il maritoย Franco Borsani. Mentre gli studenti, grazie a unย gemellaggio, sono stati ospitati dal 9 al 13 maggio, presso famiglie di studenti di Kahla.

 

Il Comune di Robecco sul Naviglio eย Istituzione scolasticaย hanno lavorato in sinergia per permettere agli studenti di compiere al meglio questo viaggio e in particolare per favorireย gli scambi linguistici, anche grazie alla collaborazione con le Istituzioni tedesche: la municipalitร  di Kahla, lโ€™associazione Walpersberger, la scuola tedesca partner del gemellaggio.

Gli studenti, che hanno appena completato ilย primo ciclo triennale in cui รจ stata introdotta la lingua tedesca, hanno vissuto una importante esperienza formativa con visite culturali, momenti di condivisione con i loro coetanei tedeschi ma anche attimi di viva commozione nel corso delle cerimonie in ricordo delle vittime.

In proposito il dirigente scolasticoย Davide Basanoย afferma: ยซSono orgoglioso che i miei studenti abbiano vissuto unโ€™esperienza culturale e umana tanto significativa; mi sembra che in questo viaggio – di istruzione -, nel senso piรน profondo del termine, siano confluiti tutti i valori in cui il nostro Istituto si riconosce; di questo sono grato anche allโ€™Amministrazione comunale di Robecco, sempre in prima linea nella promozione e nel supporto alle iniziative scolastiche. Inoltre, credo che un plauso particolare vada attribuito alla docente di tedesco Martina Baroni, che in questi tre anni รจ riuscita a far amare una lingua, in apparenza tanto ostica, a tutte le classi delle nostre scuole medieยป.

Particolarmente toccante e coinvolgente รจ stato il momento di condivisione guidato dai docenti sulla collina del Walpersberger, dinanzi alla targa posata dallโ€™Amministrazione comunale di Robecco nel 2015 con il monito โ€œPerdonare ma non dimenticareโ€. Intenso รจ poi stato lo scambio tra familiari e ragazzi, che hanno ascoltato in silenzio e commossi il racconto di quei tragici eventi. Tra le autoritร , รจ intervenuto anche il prof.ย Dietger Niederwieserย (Console Onorario italiano a Lipsia).

ยซEssere al Walpersberger acquista un significato nuovo perchรฉ accanto a noi, a condividere la commozione di questo momento, ci sono i ragazzi della 3ยชG.ย – ha affermato il sindacoย Fortunata Barni, in occasione delle celebrazioni –ย Con loro si realizza il desiderio dei nostri deportati e delle loro famiglie di mantenere viva la memoria, trasmettendola alle nuove generazioni. A voi ragazzi il compito di vivere nella quotidianitร  il messaggio di questa targa: โ€œPerdonare ma non dimenticareโ€, che riporta le parole di un nostro deportato, Gianni Maltagliati.

Questi luoghi, che sono stati teatro di immani sofferenze e indicibili atrocitร , si tingono ora di speranza grazie alla presenza di tanti giovani. Ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile questa importante esperienza.

Il doloroso passato che ricordiamo sia da monito per tutti noi affinchรฉ simili atrocitร  non si ripetano e possiamo riscoprire tutti insieme il desiderio di pace che ha portato alla nascita dellโ€™Europaยป.

A Kahla ogni anno convengono rappresentanti istituzionali da moltiย Paesi dโ€™Europa, dai quali (tra il 1944 e il 1945), attraverso rastrellamenti e deportazioni, furono condotti in questa cittadina della Turingiamigliaia di prigionieriย per lavorare in condizione di schiavitรน in una fabbrica scavata nella vicina collina delย Walpesberg, in vecchie miniere di sabbia. Questo campo di lavoro era definito lโ€™Auschwitz dei montanari.

Nei bunker sotterranei, circa 15 mila persone, di cui 1/3 erano tedeschi e 2/3 schiavi di varie nazionalitร  (tra questi, italiani, russi, belgi, francesi e polacchi) costruivanoย aerei a reazione ME-262. Una pista di decollo in cima alla collina ne permetteva la diretta consegna in volo ai reparti operativi. Malgrado le ottimistiche previsioni, a Kahla vennero prodotti tra i 26 e i 40 aerei fino al 12 aprile 1945, giorno dellโ€™arrivo delle truppe americane.

Le condizioni disumane di vita e di lavoro, la mancanza di assistenza medica, il dilagare di infezioni ed epidemie e lโ€™insufficiente alimentazione hanno provocatoย circa 6.000 vittime seppellite nelle fosse comuni con calce viva o gettati nel forno crematorio del vicino campo di concentramento di Buchenwald.

In questa cittadina tedesca, dopo aver trascorso 20 giorni di detenzione nel carcere di San Vittore a Milano, sono stati deportatiย gli uomini rastrellati a Robeccoย il 21 luglio 1944. Nove non sono piรน tornati e, tra i sopravvissuti,ย Oreste Rossiย eย Gianni Maltagliatiย hanno lasciato una testimonianza scritta della loroย tragica esperienza: denutrizione, turni di lavoro massacranti, torture e percosse.

Oggi Kahla รจย luogo di dolore e di memoriaย per tutti quelli che hanno sofferto angherie e soprusi, per coloro che in questo luogo sono morti, per i loro parenti, alcuni dei quali ancora oggi non hanno certezza di dove sono sepolti. Il momento piรน toccante della commemorazione internazionale รจ la cerimonia al โ€œLager Eโ€, oggi un prato esteso che nasconde sotto una grande fossa comune.

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