ROBECCO – Paolo Beretta era per moltissimi robecchesi ‘il Paolo meccanico’. Era anche il mio meccanico. Da anni al timone della sua Autorobecco, nel cortile di casa in via Bandiera, a due passi dal campo sportivo di via Gorizia.
In un paese come il nostro ci sono figure istituzionali immancabili: il prete, il farmacista, il prestine, il macellaio, il carrozziere, il meccanico.
Peraltro, da molti anni ormai, avendo il leggendario Arialdo Caimi tirato giù la claire del suo mistico chiosco benzina/ripara biciclette in piazza XXI Luglio, il Paolo era un po’ come l’ultimo dei Mohicani. Lui e un altro Paolo (Scazzosi), che continua l’attività di carrozziere avviata dalla famiglia in via Foscolo.
Il Paolo era scrupoloso, attento, sempre disponibile. Tra freni, candele, cinghie, candele, rumori anomali, il suo occhio era una garanzia.
Dopo una brutta malattia durata mesi, il Paolo è morto a soli 55 anni. Lascia la moglie Luciana, la figlia Sara e il nipotino Edoardo. Conosciuto quanto lui il fratello Aurelio, che ha ridato vita al bellissimo spazio dell’ex Circolino di via Dante, ed è un grande appassionato di arte, collezionismo e pittura.
I funerali di Paolo Beretta si terranno oggi, giovedì, alle 15 nella chiesa parrocchiale di piazza XXI Luglio. Purtroppo, ai molti che avrebbero voluto partecipare alle esequie si oppone la norma disposta da Regione e Arcidiocesi che dispone la forma privata dal rito funebre.
Ma siamo certi che saranno comunque tantissimi, a rivolgergli un pensiero o una preghiera.
Ciao Paolo. Mi mancheranno i tuoi tagliandi.. Ades due ca vu? Ma tuca andà foeura dal nostar paes..
F.P.