Robecco, il Pd: democrazia, questa sconosciuta

L'attacco dei DEM

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Con l’elezione diretta del Sindaco, attraverso la riforma del 1993, il legislatore ha voluto dare ai comuni delle maggioranze stabili, per cui il vincitore delle elezioni, salvo dimissioni del sindaco o sfiducia dei consiglieri, avrebbe amministrato per i cinque anni previsti.

Con la successiva legge 267 del 2000, così detto TOUEL (Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali), lo stesso legislatore, ripercorrendo la filosofia della divisione dei poteri di Toquevilliana memoria: legislativo, esecutivo, giudiziario, ha voluto porre dei sacrosanti contrappesi alla elezione diretta del Sindaco: uno statuto che ogni comune si deve dare, dove obbligatoriamente vi siano delle disposizioni che tutelino e regolamentino i diritti delle minoranze e dei cittadini alla partecipazione nella gestione della cosa pubblica locale. Tra questi regolamenti, quello più importante, riguarda il Consiglio Comunale che disciplina sia i doveri che i diritti delle minoranze.

Ancora tra questi ricordiamo le Commissioni Consiliari, che per il Comune di Robecco sul Naviglio si traducono poi in Consulte Comunali per facilitare la partecipazione dei cittadini anche non politicamente schierati ne consiglieri in carica ma desiderosi di mettersi al servizio della propria comunità. Il loro scopo è quello di confronto tecnico-politico sui progetti che Sindaco, Assessori e maggioranza esplicano durante il loro mandato.

Ebbene, dal momento che queste Consulte non vengono convocate anche se sulla carta le minoranze hanno di fatto la presidenza delle consulte ma non gli vengono sottoposti argomenti su cui esprimersi con pareri che poi sono pure consultivi, anzi vengono ormai viste come un impiccio o pericolo, è chiaro che Sindaco e consiglieri di maggioranza, non vogliono confrontarsi. Ma di cosa hanno realmente paura? Li spaventa davvero tanto che un cittadino possa fornire un suggerimento o una sua opinione sull’ultimazione del palazzetto dello sport come promesso in campagna elettorale?

Stanno facendo dei nuovi colombari al cimitero di Robecco, tra l’altro inserendo un terzo contesto urbanistico di dubbio gusto, e allora perché non l’hanno portato in Consulta? Forse qualche suggerimento migliore sarebbe arrivato. Il Comune ha acquisito il parcheggio di Borgo Archinto dopo vent’anni (alleluia) e perché non è stato discusso con le minoranze in Consulta le nuove possibilità? E che dire poi della Consulta Ecologia mai neppure convocata? Eppure coi tempi che corrono gli argomenti su cui umilmente confrontarsi certo non mancano.

Potremmo andare avanti, ma ci siamo capiti. Ciò che non si vuol capire è che questo atteggiamento della Sindaca (che quando stava all’opposizione reclamava le stesse cose che rivendichiamo noi) e dei suoi consiglieri, porta necessariamente a tre considerazioni importanti: la prima riguarda sempre più la disaffezione dei cittadini che hanno dato il proprio nome per far parte delle Consulte; seconda, lo spregio verso le pratiche democratiche, la terza ancora più grave e conseguenza della prima, il continuo deterioramento dello spessore democratico e del così detto bene comune di cui ci si riempie spesso la bocca, ma solo per farle prendere aria.

Ecco che allora arriviamo al pericoloso dunque: il potere è mio e lo gestisco io.

Pd Robecco Sul Naviglio

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