RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
ROBECCO Il sindaco Barni, alla chetichella, emana l’avviso sopracitato, dando tre mesi di tempo, a partire dal 6/9, a chiunque abbia interesse a presentare suggerimenti e proposte ai fini della determinazione delle scelte urbanistiche dell’Amministrazione Comunale.
Stupore. Il Piano di governo del territorio è l’atto più importante e fondamentale che un’amministrazione comunale compie durante il suo mandato, e solitamente questo provvedimento, di grande impatto sul futuro della comunità, comporta un percorso molto lungo e tortuoso, che deve essere attuato non a pochi mesi dalla scadenza elettorale del 2024. Il sindaco Barni ha avuto dieci anni di tempo per poter intervenire, e farlo ora, con il rischio di non riuscire a portarlo a termine, non è certamente il modo migliore per finire il suo decennale mandato. Che il piano tuttora vigente, redatto dalla precedente amministrazione Zanoni nel 2012, fosse un piano con una visuale corta, tradizionalista e senza prospettive, era cosa risaputa, tanto che fu ostacolato e contestato dalle minoranze di allora, di cui il Sindaco Barni faceva parte. Giusto perciò metterci mano, ma non con questa tempistica e modalità.
Rabbia. Perché ancora una volta ci troviamo di fronte ad un atto d’imperio della Giunta e del Sindaco, senza che le minoranze fossero avvisate di un atto fondamentale come il nuovo P.G.T., senza che la commissione Urbanistica ne fosse informata, senza una convocazione dei maggiori fruitori sul territorio dello strumento urbanistico, ossia gli studi professionali (geometri, architetti ecc.). Soprattutto senza sapere, questa è la sostanziale e primaria deficienza politica, quali sono i propositi della Giunta e del Sindaco per la redazione del piano, ossia cosa si vuol fare in concreto del nostro territorio, a prescindere dai vincoli di legge. Ecco, in questo caso la politica, come momento di confronto costruttivo è stata messa in un angolo e il P.G.T. diventa di proprietà non più di una collettività, ma di un singolo.
Come minoranze, abbiamo chiesto una convocazione urgente per essere messi al corrente di cosa e quanto bolle in pentola, e chiederemo di attuare un processo democratico e di coinvolgimento di tutte le forze interessate, perché riteniamo che il territorio sia di tutti. Rifare l’errore commesso nella redazione del precedente piano non farebbe certamente onore a chi a suo tempo si era opposto.
ROBECCO FUTURA