Robecco: addio a Mario Sala, imprenditore appassionato e personaggio di Strapaese

Assieme a Luigi Garavaglia creò la celebre falegnameria Sala e Garavaglia

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“È quindi la storia delle imprese insieme alla storia del nostro territorio, dell’economia e della società italiana. Testimonianza di quei valori e di quell’identità fondanti del saper fare, del coraggio, della passione e dell’orgoglio di essere imprenditori, della forza delle relazioni umane e della voglia di ricostruire ed edificare il futuro del Paese per la propria comunità, per le persone e per il territorio.

E’ una sorta di narrazione “collettiva”, nella quale si dà più volte voce agli artigiani
e agli imprenditori che hanno fatto grande la storia industriale della Lombardia e dell’Italia; che contribuisce a rendere il racconto emozionante, vivo e realmente capace di far ripercorrere all’ascoltatore l’atmosfera e la cultura di questi settant’anni di storia”.

Queste parole non sono nostre, ma vorremmo lo fossimo. Sono lo stralcio di un podcast realizzato da Assolombarda nel quale si descrive, in maniera illuminante, chi e cosa sono (e sono stati) i piccoli e medi imprenditori lombardi. Soprattutto in provincia, nei paesi, come i nostri, nei quali di persone come Mario Sala, classe 1940, morto ieri a 85 anni nella sua Robecco, ce ne sono stati a migliaia.

Nati e cresciuti durante la guerra, cibati a pane e privazioni, negli anni della ricostruzione post bellica questi ‘ragazzi’, molti dei quali cominciarono a lavorare a 10 o 11 anni, quindi tra la fine dei Quaranta e dei Cinquanta, hanno letteralmente permesso l’agiatezza e il benessere di cui i loro figli, nipoti e ormai pro nipoti hanno goduto e tuttora godono. Mario Sala, assieme al suo storico socio, il compianto Luigi Garavaglia, mancato alcuni anni fa, sono stati- da orgogliosi robecchesi- i creatori di una piccola impresa divenuta solida e feconda nei decenni, dando spazio e lavoro a decine di collaboratori. Era la rinomata falegnameria Sala e Garavaglia, collocata quasi in fronte al Naviglio Grande lungo la strada per Pontevecchio. Impresa che si fece strada con la fatica, la serietà e una proverbiale, diffusa qualità e ricercatezza del prodotto. Ce li ricordiamo sin da bambini (noi), il Mario e il Luigi, alla lombarda sa dis insci, sempre in tuta da lavoro, in fabbrica sempre, anche sabato e domenica, pochi attimi di relax per un caffè o le carte dal Pino Barenghi, al Bar Centrale (al ‘cafè’ dal Pino), oppure sugli spalti per seguire l’amato Concordia Robecco, che sostennero per anni e dove giocava Giovanni, figlio del Mario.

Sono tempi, storie, imprese, ma soprattutto uomini, irripetuti e irripetibili. Un’epoca (purtroppo) sepolta dalla moderna evoluzione. Ma che non possiamo far altro che rimpiangere. E ricordare con un sorriso, come quelli del Mario e del Luigi, sempre gioviali. Il Mario è stato presente in piazza e al suo amato caffè anche negli ultimi anni, resi difficili dal tempo e dalle malattie. Ma c’era, del resto quella piazza, quel paese (anzi quello Strapaese, come ci hanno insegnato Leo Longanesi e Giovannino Guareschi), è sempre stato anche il loro.

I funerali di Mario Sala si terranno mercoledì alle 11 nella chiesa parrocchiale di Robecco. Ai figli Laura e Giovanni, ai nipoti, così come ai figli di Luigi Garavaglia, Orazio e Moreno (il mio amico Moreno), noi rivolgiamo un pensiero e una preghiera. Sappiamo, ne abbiamo piena contezza, che i loro papà non verranno mai dimenticati.

Fab. Pro.

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