MILANO – “Non solo il Comitato Tecnico Scientifico non intende prorogare l’orario di apertura dei ristoranti alle 22, ma starebbe valutando di rafforzare alcune misure restrittive. Una posizione inaccettabile, a fronte dell’impatto della crisi su queste attività” afferma Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. “Da un anno – prosegue – gli addetti al settore della ristorazione e alle attività assimilabili scontano gli effetti di una crisi economica dall’impatto devastante. Dopo avere investito migliaia di euro per adeguare i loro locali alle normative anti Covid si sono dovuti rassegnare a una nuova ordinanza di chiusura che ha vanificato i loro sforzi. Regione Lombardia è a fianco di queste categorie e ci auguriamo che il Cts faccia dietrofront, rivedendo la sua posizione e accogliendo la nostra proposta di prolungamento fino alle 22 degli orari di apertura”.
Ieri il presidente Attilio Fontana e l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi, avevano inviato una lettera formale al Governo nella quale si chiede che i ristoranti e le attività assimilabili possano svolgere la loro attività fino alle ore 22.
Per i vertici della Regione è “importante che tale decisione venga presa al di là della crisi politica in atto” e ciò in relazione “alla situazione di estrema emergenza in cui versa un’intera categoria”.
Nello specifico, alla luce dei dati dell’andamento epidemiologico, della campagna vaccinale ormai entrata nel vivo, nonché della necessità di scongiurare la crisi del settore dei pubblici esercizi, il presidente e l’assessore chiedono formalmente “di estendere il periodo di attività fino alle ore 22”. Infine, Fontana e Guidesi invitano il Governo a “intraprendere ogni utile azione affinché sia concesso al mondo della ristorazione questa ulteriore facoltà, nel rispetto, ovviamente, delle misure di contrasto e contenimento dell’epidemia”.