VIGEVANO – Centocinquanta sacchi di spazzatura, oltre a centinaia di bottiglie e lattine che hanno riempito due campane (nella foto in evidenza tratta da Inforete). E’ questo il risultato della pulizia effettuata domenica dai volontari del Parco del Ticino e dall’associazione “Tisinatt” sulla spiaggia “Sayonara” di Vigevano.
L’intervento di pulizia dai rifiuti abbandonati è durato circa tre ore e mezzo ed è stato coordinato da Massimo Balocco e Davide Cameroni del Parco del Ticino, oltre a Luigi Pigola del Comune di Vigevano. Venticinque i volontari che hanno ripulito dai rifiuti l’area di altissimo pregio, in quanto parco naturale. Tra loro anche alcuni cittadini che hanno risposto all’appello lanciato nei giorni precedenti su facebook dai volontari.
Alla fine della mattinata sono stati riempiti 150 sacchi di immondizia indifferenziata ed è stato raccolto un quantitativo di vetro e lattine pari a due campane della raccolta messe a disposizione da A.S.M.- I.S.A di Vigevano.
La giornata di pulizia rientra negli interventi di prevenzione e repressione dell’abbandono di rifiuti messi in campo durante l’estate dal settore Vigilanza in collaborazione con le Gev e l’Antincendio Boschivo del Parco del Ticino. Operazioni che hanno portato alla notifica di 10 verbali per abbandono rifiuti ed accensione fuochi. Purtroppo tali servizi non sono bastati ad arginare il fenomeno sulla spiaggia in questione; una malsana abitudine che tuttavia dilaga anche in in altre aree del Parco prossime al fiume e molto frequentate durante la stagione estiva.
“Ringrazio la vigilanza del Parco, i Tisinatt e tutte le persone che si sono adoperate domenica per ripulire la spiaggia di Vigevano – commenta il presidente Gian Pietro Beltrami (nella foto sopra con il consigliere del Parco Fabrizio Fracassi) – Il nostro Ente si sta coordinando con le altre forze dell’ordine del territorio del Parco, in particolare con la polizia locale e l’Arma dei carabinieri, nello specifico con il Corpo Forestale, per un maggior controllo di tutta l’area”.
L’obiettivo – conclude il Presidente – è quello di cominciare con un intervento educativo, prima che repressivo, affinché la gente comprenda l’importante valore di questa area naturalistica e la rispetti, portandosi a casa i rifiuti prodotti durante le gite sul Ticino”.