Rho: sequestrato e percosso minorenne, i Carabinieri arrestano due cittadini albanesi

I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Milano.

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Nella mattinata del 20 marzo 2025, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Rho hanno tratto in arresto due uomini di origine albanese – classe 1991 e 2003 – in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, poiché ritenuti entrambi gravemente indiziati del reato di concorso in sequestro di persona e lesioni, in danno di un minorenne nato nel 2007.

I provvedimenti emessi dal G.I.P. del Tribunale Ordinario di Milano, su richiesta della Procura della Repubblica, scaturiscono da una articolata attività investigativa condotta dalla Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile di Rho a seguito della denuncia presentata dal minore per fatti di lesioni personali e sequestro di persona, avvenuti la sera del 10 settembre 2024, nel Comune di Rho.

Grazie alle testimonianze raccolte, alla visione di immagini del sistema di videosorveglianza e ad attività di intercettazione telefonica, è stato possibile accertare che la vittima – un giovane studente – veniva bloccato all’improvviso, mentre si trovava in un stradina secondaria, da due individui di origine albanese, i quali, dopo averlo percosso con un bastone e averlo minacciato, anche puntando una pistola al suo indirizzo, lo hanno caricato a bordo di un’auto e lo hanno condotto in una località rurale per sottoporlo ad un vero e proprio interrogatorio. Il loro scopo era, infatti, quello di far “confessare” al minore di aver danneggiato la loro auto e sottratto della cocaina che era custodita all’interno del veicolo.

Al momento dell’esecuzione della misura cautelare, i Carabinieri hanno rinvenuto presso l’abitazione di uno degli indagati circa 250 grammi di cocaina e 5000 € in contanti.

A seguito dell’esecuzione della misura cautelare, i due uomini, come disposto dell’Autorità Giudiziaria procedente, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Milano San Vittore ferma restando la presunzione di innocenza delle persone sottoposte ad indagini preliminari, da reputarsi non colpevoli fino alla eventuale sentenza di condanna divenuta irrevocabile.

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