MILANO – “Che la chiusura ad oltranza degli uffici postali del nostro territorio sia un’autentica vergogna siamo tutti d’accordo. Ma che ora certi sindaci di centrosinistra puntino il dito contro Poste Italiane è troppo comodo. Non fosse altro perché dimenticano che tutti i vertici di Poste Italiane sono frutto di nomine – e conseguenti poltrone – fatte proprio dal centrosinistra nel corso degli ultimi anni.
Quindi, invece di esprimere tanto sdegno di fronte ai cittadini – giustamente indignati e stufi di questa situazione che la Lega denuncia da mesi e mesi a suon di interrogazioni parlamentari per sollecitare la riapertura immediata degli uffici di Via Giusti e di Lucernate -, questi sindaci dovrebbero prima liberarsi da questa curiosa amnesia e pretendere dai loro stessi partiti di provenienza – Pd in testa – di recitare un bel ‘mea culpa’.
Ci sono oltre 6mila residenti ancora privati di un servizio pubblico fondamentale addirittura dal primo lockdown di marzo. Ormai l’esasperazione è alle stelle, specie dopo le continue promesse non mantenute e dai disagi. Pensiamo in particolare alle persone più anziane, per le quali in certi casi recarsi nell’ufficio postale di un altro quartiere può essere davvero difficoltoso, e alle loro famiglie. Quindi, se da una parte il tempo delle promesse è terminato da un pezzo, dall’altra questi sindaci ci risparmino almeno certe sceneggiate” così il vicecapogruppo vicario della Lega alla Camera, Fabrizio Cecchetti.