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Rescaldina, la ‘fase 2’ e la Santa Messa, don Enrico Vertemati dà i numeri

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RESCALDINA –  L’attesa è quella di ogni altro paese: poter tornare a seguire la messa in presenza e non più dagli schermi di un televisore o in streaming. Anche a Rescaldina è cominciato il conto alla rovescia verso questo ritorno al normale vissuto spirituale del rito cattolico per eccellenza. Ma il parroco don Enrico Vertemati, avendo ben presenti le restrizioni ancora vigenti, ha già fatto anche una valutazione numerica di quante persone potranno entrare in Chiesa. Per chi non vi riuscirà, purtroppo, vi sarà da attendere i tempi in cui la pandemia avrà tolto il disturbo e reso possibile una nuova frequentazione dell’appuntamento domenicale anche in stretta vicinanza di sedia o di panca. “Nel rispetto delle attuali normative – scrive il curato rescaldinese sul bollettino parrocchiale “L’onda” – la capienza delle nostre chiese si è molto ridotta e si possono ospitare al massimo 190 persone nella chiesa parrocchiale e 70 in quella di Ravello. Questo ci costringe a limitare gli accessi alle celebrazioni”.
Va quindi da sé che qualcuno dovrà continuare a seguire la messa “virtuale”.  Per questo don Enrico anticipa che, all’ingresso delle chiese, saranno posizionati dei volontari che disciplineranno l’afflusso finchè il numero dei frequentatori non avrà raggiunto il limite consentito dalla normativa.   L’invito del parroco rescaldinese è di scegliere, tra le messe programmate, quelle che potrebbero avere un minore affollamento. Anche se quali siano, visto il diffuso desiderio di ritorno in Chiesa di molti fedeli, non è ancora dato sapere con certezza.
Cristiano Comelli      

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