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Dall'archivio:

Renato Sarti porta in scena il teatro di Horovitz “Line” – oggi ultima replica !

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MILANO – Line di Israel Horovitz, con la regia di Renato Sarti.

È forse questa la chiave del successo popolare dello spettacolo, che è rimasto in scena per più di quarant’anni a New York, che ha coinvolto attori della levatura di John Cazale e appassionato Al Pacino e che necessita di una compagnia molto, molto affiatata: Rossana Mola, Valerio Bongiorno e Mico Pugliares sono attori storici del Teatro della Cooperativa, mentre Francesco Meola e Fabio Zulli fanno parte di Oyes, una delle compagnie più interessanti del panorama teatrale milanese. Renato Sarti

Una scena nuda, una linea. Cinque persone in fila per non si sa bene quale evento, non è specificato e in realtà non è nemmeno importante. L’importante è essere i primi. Non per merito, non per efficienza, non per qualifiche: semplicemente, precedere gli altri. Questa è la premessa del surreale atto unico dai fortissimi echi beckettiani. Line, scritto nel 1967, parla della competizione, cifra e piaga della civiltà occidentale, ieri come oggi. Se poi si considera che la parola line in inglese ha anche il significato di battuta teatrale, si possono scorgere in questo testo echi legati al mondo dello spettacolo.
Quando la scena si apre, in fila c’è soltanto Flaminio: grezzo, non particolarmente intelligente, patito del pallone, ha passato la notte davanti alla linea bianca per accaparrarsi il primo posto. Le cose però cambiano non appena entra in scena Stefano, giovane tanto appassionato di Mozart quanto ossessionato dalla morte, che con la sua parlantina cerca subito di circuire Flaminio. Si uniscono poi l’ambiziosa Moira, che tenterà di imporsi usando le armi della seduzione e della sensualità, Dolan, il venditore filosofo, che cade sempre in piedi, e Arnallo, l’inetto e remissivo marito di Moira. Cinque ruoli per cinque personaggi dal carattere ben definito, in una sfida in cui ognuno ambisce a essere primo e a essere il protagonista della scena.
L’azione drammatica prosegue in un crescendo di tranelli, sotterfugi, conflitti e scontri, anche fisici, che culminano in un delirio assurdo e parossistico.

NOTE DI REGIA
Line è uno dei testi americani più interessanti del secolo scorso e, incredibilmente, ancora oggi uno dei più attuali, perché cattura perfettamente lo spirito della società in cui viviamo: un sistema che ci spinge crudelmente e irrimediabilmente alla competizione più sfrenata, fine a sé stessa. Come i personaggi di Line ambiscono a essere i primi della fila per il gusto del predominio allo stesso modo noi, occidentali del XXI secolo, figli del capitalismo, siamo spinti ogni giorno a primeggiare, a discapito degli altri. La forma del teatro dell’assurdo risulta perfettamente calzante al messaggio che l’autore veicola: se in Beckett si aspettava Godot, un fantomatico essere umano che non arriverà mai, nel testo di Horovitz la situazione è altrettanto surreale, straniante, alienante. I cinque personaggi sono in attesa di un evento non specificato e, a dirla tutta, nemmeno importa quale sia: ciò che li spinge è, tristemente, banalmente, grottescamente, solo e soltanto il desiderio di prevaricazione.
Partendo da questi presupposti la regia non potrà che concentrarsi inevitabilmente e unicamente sui rapporti che si intrecciano intorno a quella immaginaria linea, unico elemento scenografico presente sul palco. E per questo, più che mai, che ad attori che fanno parte del teatro di parola viene affidato il compito primario di veicolare e tradurre l’aspetto grottesco di quei conflitti. Ma è un’illusione. Come per Beckett, anche per Horovitz lo sguardo sulla realtà e sugli uomini è spietato, nonostante la visione ironica da cui parte, con momenti di comicità esilarante, dia la sensazione di cogliere queste tensioni in modo apparentemente più benevolo, apparentemente meno disumano.

3 | 12 marzo
LINE
di Israel Horovitz
traduzione Susanna Corradi
regia Renato Sarti
con Valerio Bongiorno, Francesco Meola, Rossana Mola, Mico Pugliares, Fabio Zulli
costumi Carlo Sala
luci Jacopo Gussoni
produzione Teatro della Cooperativa

spettacolo inserito in Invito a Teatro

BIGLIETTERIA
da martedì a venerdì 15.00 – 19.00
sabato 18.00 – 20.00 (nei giorni di replica)
domenica 15.00 – 16.30 (nei giorni di replica)
Il ritiro dei biglietti potrà essere effettuato fino a 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.
I biglietti sono acquistabili anche online sul circuito Vivaticket.

ORARI SPETTACOLI
(salvo diverse indicazioni)
martedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 20:00
giovedì ore 19:30
domenica ore 17:00
lunedì riposo

BIGLIETTI
intero 18 € – riduzioni convenzionati 15 € – under 27 10 € – over 65 9 €
giovedì biglietto unico 10 €
spettacoli di burattini biglietto unico 5 €
diritto di prenotazione 1 € (non applicato agli abbonamenti e ai biglietti acquistati online)

ALTRE RIDUZIONI
gruppi (10 o più) 12 €
Vieni a Teatro/Agis 12 € (martedì-mercoledì-domenica) 15€ (venerdì-sabato)
A Teatro in bicicletta 8 € mostrando in cassa un dispositivo di protezione (caschetto o luce segnaletica led)
scuole di teatro 10 € con tessera della scuola
precari, disoccupati e cassintegrati 9 €
disabili 9 € + accompagnatore (se obbligatorio) omaggio
Abitare e UniAbita 9 €

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