MILANO – Ieri, gran parte della stampa nazionale pubblicava già quello che sarebbe stato il tam tam dell’ormai imminente campagna elettorale per le Regionali di Bobo Maroni e del centrodestra in Lombardia,ossia, ‘Fatto!’. Un messaggio chiaro, inequivocabile, nel segno della continuità amministrativa e del buon governo di questi cinque anni. Poi nel pomeriggio la doccia gelata, anzi gelatissima.
Maroni così pubblicano oggi alcuni giornali -dopo che sono iniziati a girare i primi rumors – avrebbe anche inviato un sms ai suoi colleghi di Giunta con un messaggio fin troppo esplicito ‘Domani (oggi per chi legge ndr) vi spiego tutto in Giunta’. Insomma, colpo di scena a meno di due mesi dal voto in Lombardia: Maroni in procinto di fare il classico passo indietro. Si parla di ‘scelta di vita’. Oggi, comunque, nel dopo Giunta è attesa una conferenza stampa che a questo punto diventa attesissima e che avrà come argomento dominante proprio le scelte future del Governatore lombardo in scadenza di mandato. Comprensibilmente, si è già scatenato il ‘toto governatore’ per il dopo Bobo.
C’è chi parla di Attilio Fontana, leghista, già sindaco di Varese e Presidente della massima assise del Pirellone. Altre fonti indicano Maria Stella Gelmini (nella foto qui di lato), coordinatore regionale di Forza Italia e già Ministro al fianco di Silvio Berlusconi. In attesa di capire se Maroni oggi ufficializzerà la sua decisione di non ricandidarsi, appare, difficile in ogni caso pensare che il Carroccio rinunci alla Lombardia.
Anche perchè c’è un tema di enorme rilevanza, che non può e non deve essere lasciato in sospeso: quello dell’Autonomia. Dopo il referendum di fine ottobre e la trattativa con Roma ben avviata in tandem con l’Emilia Romagna. Lasciare la Lombardia a Forza Italia, significherebbe, almeno in parte, tradire il mandato popolare arrivato lo scorso 22 ottobre da oltre 3 milioni di lombardi. Non perché Forza Italia non sia a sua volta, convintamente favorevole al percorso autonomista, ma perché la via dell’autonomia è sempre stato un simbolo storico per la Lega Nord fin dai suoi albori. Delegare ad altri la chiusura di questo cammino, per molti leghisti – soprattutto quelli della prima ora e che ancora oggi preferiscono quella Lega alla Lega ‘Nazionale’ di Salvini – suonerebbe come una autentica beffa.
F.V.