Appuntamento al Centro Civico “Giorgella”
CORSICO – Unione Popolare presenta la candidatura alla presidenza di Regione Lombardia di Mara Ghidorzi e dei candidati espressione del territorio del sud ovest milanese, Ruggero Sparacino e Giuseppe Vivone.
Sarà l’occasione per conoscere le proposte programmatiche in particolare sul rilancio della sanità e dei servizi pubblici territoriali come i trasporti.
Interverrà Domenico Finiguerra, Sindaco di Cassinetta di Lugagnano e membro del Coordinamento Nazionale di Unione Popolare, che porterà la sua testimonianza contro il progetto Tangenziale Anas che interessa il territorio.
CHI E’ MARIA GHIDORZI:
“Sono Mara Ghidorzi e sono candidata presidente per la lista di Unione Popolare Lombardia alle prossime elezioni regionali.
Ho accettato di rappresentare Unione Popolare nella regione più ricca di Italia, dove però
sono anche più ampie le diseguaglianze in termini di reddito, qualità della vita e opportunità,
e dove c’è il più alto tasso di inquinamento ambientale.
Sono nata il 25 aprile 1981, un giorno di cui vado fortemente fiera e che in qualche modo ha segnato la mia direzione civica e politica.
Ho una laurea in Sociologia e ho poi perfezionato la mia formazione nel campo delle politiche di genere, sia tramite percorsi accademici che a livello politico e sociale: il femminismo ha profondamente influenzato il mio agire politico e credo fortemente che diritti sociali e diritti civili debbano essere fra loro interconnessi senza gerarchie.
Lavoro come progettista e ricercatrice su tematiche legate all’inclusione socio-lavorativa, la
cittadinanza attiva e la parità di genere.
4 parole in sintesi per definirmi: transfemminista, antifascista, ambientalista e ovviamente
anticapitalista che nella mia visione del mondo è la base di ogni rivendicazione.
Questi concetti che possono sembrare semplici slogan hanno in realtà un concreto campo di
applicazione nelle scelte politiche regionali:
o Prevenzione e Salute: abolizione di tutte le controriforme che hanno privatizzato la sanità
rendendo la salute una merce finalizzata al profitto delle grandi aziende ospedaliere.
Reinvestire su una seria politica sanitaria pubblica, basata sulla prevenzione che è molto
meno costosa ma più efficace sul lungo periodo.
o Diritti: potenziamento dei consultori pubblici e laici, chiusura dei CPR e sviluppo di
politiche di accoglienza e inserimento sociale per le e i migranti, apertura di case rifugio
per le persone lgbtqi+ vittime di discriminazione e investire maggiormente nei centri
antiviolenza. o Ambiente: la cura e la tutela del territorio, stoppando il consumo di suolo e la cementificazione selvaggia (anche travestita da finti boschi verticali): il verde, i parchi
come bene comune per tutt! Investire sul trasporto pubblico locale che sia efficiente ed
economico ad un costo scaglionato in base alle fasce di reddito.
o Casa: la gestione Aler va totalmente azzerata. È necessario riqualificare l’esistente
patrimonio pubblico e riconvertire ad edilizia residenziale pubblica i tanti edifici dismessi
presenti sul nostro territorio, per venire incontro alla crescente emergenza abitativa
causata dalla speculazione immobiliare.
o Lavoro e formazione professionale: abolire il sistema a Dote per le politiche attive, che
non garantisce l’occupabilità delle persone più fragili ma che invece è un modo per
arricchire le agenzie private per il lavoro. Potenziare le risorse, gli spazi e il personale dei
centri per l’impiego pubblici. Reinvestire sui Centri di Formazione Professionale pubblici
che sono stati negli anni sempre più depotenziati o dismessi. Va inoltre garantita un’equa
retribuzione nei tirocini, anche curriculari.
Voglio mettere a disposizione le mie competenze per un progetto di rilancio inclusivo della
Lombardia che metta al centro la giustizia sociale, economica e ambientale e garantisca a
tutte e tutti una vita dignitosa.
Contro un modello che vede la povertà come una colpa e che rende la bellezza un privilegio per pochi noi rilanciamo un programma che parla al paese reale”.
Sarà l’occasione per conoscere le proposte programmatiche in particolare sul rilancio della sanità e dei servizi pubblici territoriali come i trasporti.
Interverrà Domenico Finiguerra, Sindaco di Cassinetta di Lugagnano e membro del Coordinamento Nazionale di Unione Popolare, che porterà la sua testimonianza contro il progetto Tangenziale Anas che interessa il territorio.
CHI E’ MARIA GHIDORZI:
“Sono Mara Ghidorzi e sono candidata presidente per la lista di Unione Popolare Lombardia alle prossime elezioni regionali.
Ho accettato di rappresentare Unione Popolare nella regione più ricca di Italia, dove però
sono anche più ampie le diseguaglianze in termini di reddito, qualità della vita e opportunità,
e dove c’è il più alto tasso di inquinamento ambientale.
Sono nata il 25 aprile 1981, un giorno di cui vado fortemente fiera e che in qualche modo ha segnato la mia direzione civica e politica.
Ho una laurea in Sociologia e ho poi perfezionato la mia formazione nel campo delle politiche di genere, sia tramite percorsi accademici che a livello politico e sociale: il femminismo ha profondamente influenzato il mio agire politico e credo fortemente che diritti sociali e diritti civili debbano essere fra loro interconnessi senza gerarchie.
Lavoro come progettista e ricercatrice su tematiche legate all’inclusione socio-lavorativa, la
cittadinanza attiva e la parità di genere.
4 parole in sintesi per definirmi: transfemminista, antifascista, ambientalista e ovviamente
anticapitalista che nella mia visione del mondo è la base di ogni rivendicazione.
Questi concetti che possono sembrare semplici slogan hanno in realtà un concreto campo di
applicazione nelle scelte politiche regionali:
o Prevenzione e Salute: abolizione di tutte le controriforme che hanno privatizzato la sanità
rendendo la salute una merce finalizzata al profitto delle grandi aziende ospedaliere.
Reinvestire su una seria politica sanitaria pubblica, basata sulla prevenzione che è molto
meno costosa ma più efficace sul lungo periodo.
o Diritti: potenziamento dei consultori pubblici e laici, chiusura dei CPR e sviluppo di
politiche di accoglienza e inserimento sociale per le e i migranti, apertura di case rifugio
per le persone lgbtqi+ vittime di discriminazione e investire maggiormente nei centri
antiviolenza. o Ambiente: la cura e la tutela del territorio, stoppando il consumo di suolo e la cementificazione selvaggia (anche travestita da finti boschi verticali): il verde, i parchi
come bene comune per tutt! Investire sul trasporto pubblico locale che sia efficiente ed
economico ad un costo scaglionato in base alle fasce di reddito.
o Casa: la gestione Aler va totalmente azzerata. È necessario riqualificare l’esistente
patrimonio pubblico e riconvertire ad edilizia residenziale pubblica i tanti edifici dismessi
presenti sul nostro territorio, per venire incontro alla crescente emergenza abitativa
causata dalla speculazione immobiliare.
o Lavoro e formazione professionale: abolire il sistema a Dote per le politiche attive, che
non garantisce l’occupabilità delle persone più fragili ma che invece è un modo per
arricchire le agenzie private per il lavoro. Potenziare le risorse, gli spazi e il personale dei
centri per l’impiego pubblici. Reinvestire sui Centri di Formazione Professionale pubblici
che sono stati negli anni sempre più depotenziati o dismessi. Va inoltre garantita un’equa
retribuzione nei tirocini, anche curriculari.
Voglio mettere a disposizione le mie competenze per un progetto di rilancio inclusivo della
Lombardia che metta al centro la giustizia sociale, economica e ambientale e garantisca a
tutte e tutti una vita dignitosa.
Contro un modello che vede la povertà come una colpa e che rende la bellezza un privilegio per pochi noi rilanciamo un programma che parla al paese reale”.
Ho accettato di rappresentare Unione Popolare nella regione più ricca di Italia, dove però
sono anche più ampie le diseguaglianze in termini di reddito, qualità della vita e opportunità,
e dove c’è il più alto tasso di inquinamento ambientale.
Sono nata il 25 aprile 1981, un giorno di cui vado fortemente fiera e che in qualche modo ha segnato la mia direzione civica e politica.
Ho una laurea in Sociologia e ho poi perfezionato la mia formazione nel campo delle politiche di genere, sia tramite percorsi accademici che a livello politico e sociale: il femminismo ha profondamente influenzato il mio agire politico e credo fortemente che diritti sociali e diritti civili debbano essere fra loro interconnessi senza gerarchie.
Lavoro come progettista e ricercatrice su tematiche legate all’inclusione socio-lavorativa, la
cittadinanza attiva e la parità di genere.
4 parole in sintesi per definirmi: transfemminista, antifascista, ambientalista e ovviamente
anticapitalista che nella mia visione del mondo è la base di ogni rivendicazione.
Questi concetti che possono sembrare semplici slogan hanno in realtà un concreto campo di
applicazione nelle scelte politiche regionali:
o Prevenzione e Salute: abolizione di tutte le controriforme che hanno privatizzato la sanità
rendendo la salute una merce finalizzata al profitto delle grandi aziende ospedaliere.
Reinvestire su una seria politica sanitaria pubblica, basata sulla prevenzione che è molto
meno costosa ma più efficace sul lungo periodo.
o Diritti: potenziamento dei consultori pubblici e laici, chiusura dei CPR e sviluppo di
politiche di accoglienza e inserimento sociale per le e i migranti, apertura di case rifugio
per le persone lgbtqi+ vittime di discriminazione e investire maggiormente nei centri
antiviolenza. o Ambiente: la cura e la tutela del territorio, stoppando il consumo di suolo e la cementificazione selvaggia (anche travestita da finti boschi verticali): il verde, i parchi
come bene comune per tutt! Investire sul trasporto pubblico locale che sia efficiente ed
economico ad un costo scaglionato in base alle fasce di reddito.
o Casa: la gestione Aler va totalmente azzerata. È necessario riqualificare l’esistente
patrimonio pubblico e riconvertire ad edilizia residenziale pubblica i tanti edifici dismessi
presenti sul nostro territorio, per venire incontro alla crescente emergenza abitativa
causata dalla speculazione immobiliare.
o Lavoro e formazione professionale: abolire il sistema a Dote per le politiche attive, che
non garantisce l’occupabilità delle persone più fragili ma che invece è un modo per
arricchire le agenzie private per il lavoro. Potenziare le risorse, gli spazi e il personale dei
centri per l’impiego pubblici. Reinvestire sui Centri di Formazione Professionale pubblici
che sono stati negli anni sempre più depotenziati o dismessi. Va inoltre garantita un’equa
retribuzione nei tirocini, anche curriculari.
Voglio mettere a disposizione le mie competenze per un progetto di rilancio inclusivo della
Lombardia che metta al centro la giustizia sociale, economica e ambientale e garantisca a
tutte e tutti una vita dignitosa.
Contro un modello che vede la povertà come una colpa e che rende la bellezza un privilegio per pochi noi rilanciamo un programma che parla al paese reale”.