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Regionali, Albertini fa sempre l’insigheta: Moratti sempre in campo

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MILANO  “Dopo aver rifiutato un dicastero, perché accettare lo strapuntino?” Milano, 25 ott. (Adnkronos) – “Letizia Moratti è intenzionata a tenere ferma la sua proposta di candidatura. L’organizzazione è già avviata, con la sua lista, i contatti, le strutture che seguono i rapporti con i territori e con le categorie professionali.
Si sta preparando alla bisogna, ma ancora non sappiamo definitivamente cosa decideranno i vari partiti di centrodestra”. Lo dichiara all’Adnkronos l’ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, dopo le indiscrezioni sull’eventuale nomina di Letizia Moratti ad amministratore delegato delle fondazione Milano-Cortina 2026. “Un incarico alternativo, ma non confrontabile né equipollente alla candidatura a governatore di una Regione che ha dieci milioni di abitanti e rappresenta il 25% del Pil”, osserva Albertini, chiedendosi come si possa “accettare lo strapuntino, dopo aver rifiutato un dicastero (e mi pare che siano stati offerti anche alla Moratti). Ha detto di no alla porpora e ora fa il parroco?”. La partita sul candidato del centrodestra in Regione Lombardia non si chiuderà ancora per qualche giorno. Il “redde rationem sulla candidatura – dice l’ex sindaco di Milano – è stato rimandato a dopo la formazione di governo, che non è ancora completo, perché mancano i sottosegretari. Quindi probabilmente c’è un rinvio di qualche giorno”. La decisione invece non è prevedibile: se da un lato, visti i risultati delle elezioni politiche in Lombardia, “si potrebbe ipotizzare che il candidato in Regione lo decida Fratelli d’Italia e a questo punto potrebbe essere Moratti, non perché appartenga a Fdi, ma perché è un candidato civico e quindi meno connotato”; dall’altro lato bisogna tenere presente – sottolinea Albertini – che esprimere il candidato in Lombardia “per la Lega è vitale e una scelta diversa potrebbe minacciare anche la stabilità dello stesso governo”.

Se la decisione, con tutti i rischi connessi, cadrà su Letizia Moratti, “tutto si tiene e il meritevole e bravo presidente uscente sarà indennizzato con qualche cosa”, dice l’ex sindaco di Milano, riferendo di “indiscrezioni non verificate”, secondo cui qualche mese fa a Fontana “tra le altre cose offerte da Berlusconi e da Salvini, come un posto in Senato o un Ministero, fosse stato proposto anche l’incarico di ad delle Olimpiadi”. Il governatore della Lombardia però è determinato a ricandidarsi. Se la decisione del centrodestra unito alla fine dovesse ricadere su di lui, si porrebbe “un’alternativa del diavolo per Moratti, che fino a ora ha sollecitato, si è preparata e ha messo a disposizione risorse economiche” per la sua candidatura. Prima di gettare al vento tutto il lavoro fatto, la vicepresidente “sciolta la sua contiguità col centrodestra, sarebbe libera di fare una lista civica magari con l’appoggio del terzo polo e addirittura del Pd, aprendo uno scenario possibilmente e probabilmente di contendibilità della Regione”, spiega Albertini, che aveva dato a Moratti la disponibilità a “essere capolista nella sua lista nel ‘first best’, cioè con lei candidata di centrodestra. Se così fosse, confermo la mia disponibilità”. Altrimenti, “se Letizia Moratti correrà da sola e mi richiederà se voglio fare parte della sua lista, dovrò fare una riflessione ulteriore”.

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