MILANO Fratelli d’Italia punta su Milano per lanciare la sua ‘Opa’ sulla Lombardia e per confermare la leadership all’interno della coalizione di centrodestra, dopo il voto alle politiche del 25 settembre che ha portato la sua leader, Giorgia Meloni, a Palazzo Chigi.
Il 13 e 14 gennaio a Milano presso l’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia si terrà l’evento “Mi-Lo: Innovazione, Sviluppo, Tradizione” organizzato da Stefano Maullu, coordinatore di Fdi nel capoluogo lombardo. Una kermesse dove sfilerà lo stato maggiore di Fdi (parlamentari, sottosegretari, ministri) e dove non è esclusa la partecipazione di Meloni, anche se le modalità dell’intervento della presidente del Consiglio, da remoto o in presenza, restano ancora da definire. Sostenendo la corsa del governatore uscente leghista Attilio Fontana, Fratelli d’Italia si confermerà primo partito anche in Lombardia? “Se l’esito del voto sarà quello indicato dai sondaggi, sicuramente sì”, dice all’Adnkronos Marco Osnato, deputato di Fdi eletto in Lombardia e presidente della Commissione Finanze di Montecitorio. Le regionali del 12 e 13 febbraio saranno una sfida anche interna al centrodestra, ma “a noi interessa che il messaggio di Fdi sia raccolto in modo ancora maggiore dall’elettorato. Ci interessa molto di più che vinca il centrodestra”, puntualizza Osnato: “Lo abbiamo dimostrato in Sicilia, dove pur essendo il partito più forte abbiamo fatto sì che il presidente uscente lasciasse il posto a un esponente, altrettanto apprezzato, di Forza Italia. Non ci siamo mai impuntati nel mettere la nostra bandierina. Ma non abdichiamo al ruolo di leader della coalizione”. I retroscena tornano a parlare di un Silvio Berlusconi intenzionato a creare una federazione tra Forza Italia e Lega per ‘arginare’ lo strapotere di Meloni e di Fdi… “Lo strapotere – risponde Osnato – lo vedo nel consenso della gente, ma questo dipende dalla volontà degli elettori. Se Salvini e Berlusconi intraprendono la strada del partito unico sono liberissimi di farlo. Berlusconi ha avuto un ruolo benemerito nel 1994, non può essere colui che incarna la novità nel 2023”, afferma senza giri di parole l’esponente meloniano. Sull’ipotesi di un partito unico del centrodestra, il presidente della Commissione Finanze si dice “molto laico”: “Non credo che la formula sia un fine ma un mezzo. Sono stato un grande fautore del Pdl, purtroppo però Berlusconi e Fini per ragioni personali hanno distrutto quell’esperienza. Oggi c’è Fdi che incarna un nuovo sistema valoriale e noi proseguiamo su questo nostro percorso”.
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