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+Rave party, Piantedosi e il Governo: non lederà le libertà costituzionali

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ROMA – “Credo sia interesse di tutti contrastare i rave illegali. Trovo invece offensivo attribuirci la volontà di intervenire in altri contesti, in cui si esercitano diritti costituzionalmente garantiti a cui la norma chiaramente non fa alcun riferimento. In ogni caso la conversione dei decreti si fa in Parlamento, non sui social. In quella sede ogni proposta sarà esaminata dal governo”.
Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in un’intervista al Corriere della Sera parlando del decreto sui rave. “L’obiettivo di queste norme approvate dal Consiglio dei ministri è allinearci alla legislazione degli altri Paesi europei anche ai fini di dissuadere l’organizzazione di tali eventi che mettono in pericolo soprattutto gli stessi partecipanti — aggiunge – ricordo che a Modena si ballava in un capannone pericolante e si rischiava una strage, e finiscono per tenere in scacco intere zone, pregiudicando attività commerciali e viabilità”.Piantedosi parla poi del suo modello di gestione delle sicurezza “è fermezza e dialogo, lasciando l’uso della forza pubblica come opzione estrema per evitare rischi peggiori”, dice. Infine una battuta sulla manifestazione di Predappio. “Si tratta di una manifestazione, una pagliacciata, che deploro nella maniera più assoluta. Si svolge da anni, senza incidenti e sotto il controllo delle Forze di polizia. È accaduto con analoghe modalità e numeri anche in anni in cui al governo vi erano personalità politiche che ora esprimono indignazione”.

“Se necessario, la norma contro i rave party sarà resa più tipica, tassativa e puntuale nel corso del dibattito parlamentare per evitare disinterpretazioni che ne possano tradire il senso. L’intenzione è quella di colpire i rave, ossia situazioni in cui, soprattutto a causa del largo uso di sostanze stupefacenti, si creano pericoli concreti per l’ordine e la salute pubblica”. Così a Radio24 il viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto. “Proprio l’uso di sostanze stupefacenti – ha proseguito – può essere utilizzato come elemento per tipizzare la fattispecie. Una cosa è certa: le occupazioni delle scuole e le manifestazioni di protesta civile devono essere evidentemente escluse dalla norma. Non ci sarà un ‘ravismo’ generalizzato delle manifestazioni di protesta. La libertà di pensiero, come Forza Italia da sempre sostiene, non può essere e non sarà conculcata”. Quanto alla possibilità di intercettazioni, per Sisto “Non devono essere possibili, come la stessa Presidente Meloni ed il ministro Tajani hanno ritenuto; e meno che mai quelle preventive. L’unico sistema certo per ottenere questo risultato è quello di portare la pena a un livello che ne inibisca l’uso”.

 

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