Quindicifebbraio
Freddo, un freddo cane stamattina, anche se le dita erano protette dai guanti un freddo attanagliava i polpastrelli, ma come fanno i semi a resistere? Qual è quella forza che evita il gelo, il congelamento; come i mandarini sul balcone dell’altra sera che, sebbene coperti da un buono strato di carta, con la borsa delle arance, due sole per la verità, acquistate due giorni prima e già pressoché terminate (finite nello stomaco a dettare vitamine e a costruire la coltre chiusa contro i raffreddori di stagione), sopra e pure con il borsone delle cortecce raccolte dal nino la scorsa estate appositamente per me, sdraiate sopra, insomma “una bella coperta” avevo pensato e, e invece niente, niente il gelo se l’è presi ugualmente. E allora penso ma come fanno i tuberi delle peonie (le mie care peonie che dalla canicola estiva piegano sempre il capo mentre io e la Li siamo sempre li ad innaffiare e bagnare sin che il capo non si rialza), al Caselle, nella notte al gelo che stratifica le foglie bianche trasparenti dell’acqua sopra i pesciolini rossi che se ne stanno beati, sic! forse, nel fondo ad attendere marzo, come fa la natura a fare provvista di caldo, quel caldo che Ti spacca la testa a luglio, ti asciuga le caviglie ad agosto, come fanno insomma?
Eh si, perché qua, al caldo, dentro la mia stanza, mentre il sole batte sul bordo del “vassoio” e mentre dal bordo i lembi, con una fatica boia, di quella pseudo piantina di alberino, cercano la luce libera dall’ombra del bordo, cazzarola stentano la loro crescita.
Come fanno?
E un dubbio attanaglia la mente, la mia ma non solo l’unica. Ma come fanno gli uomini a sopravvivere a tutto questo se qualcuno a tratti, a lembi di vita non gli ricordasse che proprio quella vita è fatta di pezzetti carta, a volte anonimi ma così importanti per le nostre umili vite.
E se ciò non bastasse come può essere che questa costante a volte si spezzi proprio per manifestare la continuità?
Già come?
Cos’è la vita? Domande!