Silenzio, attenzione, emozione. Questi gli ingredienti che hanno caratterizzato la mattina insolita di giovedì nell’atrio della scuola media “Don Milani”, quando gli studenti delle classi seconde hanno ripercorso la vicenda umana di Dino Molho, scomparso cinque anni fa e che da ragazzo sfuggì ai nazisti nascondendosi in una stanza segreta, e della sua famiglia.
A raccontare la storia della famiglia ebrea magentina durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, i figli di Dino Molho, Giorgio e Daniele, entrambi “dotati di empatia e di grande capacità comunicativa”, ha commentato la professoressa Annalisa Bonecchi. Una qualità ancor più necessaria di fronte ad un pubblico di preadolescenti.
E i ragazzi “si sono mostrati sensibili e accorti nel porre domande relative alla reazione dei figli”, soprattutto a proposito “dell’aver conosciuto la difficile storia della propria famiglia solo in età adulta. Grande interesse è emerso anche nei riguardi di coloro i quali sono stati nominati Giusti, per avere garantito protezione e silenzio durante la permanenza nel nascondiglio”.
Nella mattina di giovedì 30 gennaio, è previsto un nuovo incontro con i ragazzi alla scuola “F. Baracca” di Magenta per conoscere un indimenticabile testimone della Shoah nel nostro territorio.