ABBIATEGRASSO – OPERA “Artefice della rete societaria da cui transitano i soldi della corruzione”.
E’ questa l’accusa che si legge negli atti che hanno portato all’arresto, su mandato di cattura europeo, per la commercialista della famiglia Panzeri Monica Rossana Bellini arrestata dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Milano su mandato di arresto europeo emesso dai magistrati di Bruxelles nell’inchiesta ribattezzata Qatargate. A puntare il dito contro la donna sarebbe stato Francesco Giorgi, ex assistente di Panzeri e compagno dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, interrogato a Bruxelles. La 55enne professionista con studio a Opera avrebbe rilevato la maggioranza delle quote della Equality consultancy, fondata insieme al padre e al fratello minore di Giorgi. Bellini è accusata di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio, ed era già stata perquisita lo scorso dicembre dalla Gdf sempre su richiesta della magistratura di Bruxelles.
In sostanza, in una pagina del formulario allegato al mandato d’arresto europeo vengono riassunte le contestazioni a carico della donna, riportando una descrizione già nota di elementi dell’inchiesta sulle presunte tangenti al Parlamento europeo per favorire gli interessi di Qatar e Marocco. E dando soprattutto conto che sarebbe stata la commercialista a creare le strutture societarie, tra cui la già nota Equality Consultancy srl, per il trasferimento dei soldi (non è indicata una cifra) della presunta corruzione. Nell’atto viene chiarito anche che sarebbe stato Francesco Giorgi con le sue dichiarazioni ai magistrati belgi (sta collaborando così come Panzeri) a tirarla ‘in ballo’ per questo suo presunto ruolo di artefice della rete di riciclaggio. A fine mese la sua consegna al Belgio verrà discussa in un’udienza davanti alla quinta sezione penale della Corte d’Appello milanese. Nel frattempo Bellini starà agli arresti domiciliari, come ha deciso il giudice Roberto Arnaldi.
