Una pena confermata e una ridotta di un anno. Il processo di appello si chiude con una condanna a 5 anni e mezzo e l’altra a quattro anni carcere nei confronti di due imputati di origine egiziana, accusati di terrorismo internazionale: avrebbero portato avanti su gruppi online “una consapevole e deliberata attività di proselitismo via social a favore dell’Isis”, oltre che di raccolta di finanziamenti per donne e vedove di combattenti jihadisti.
E poi, uno dei due, con un post “ha proferito minacce nei confronti di esponenti delle istituzioni italiane”, tra cui Giorgia Meloni. Oggi in aula, la Corte d’Assise d’Appello di Milano, accogliendo l’impianto accusatorio e la richiesta del sostituto pg Olimpia Bossi, ha ritenuto di confermare la pena inflitta dalla Corte d’Assise di Monza a Mohamed Nosair, 51 anni, egiziano e con permesso di soggiorno, e di alleggerire la condanna in abbreviato, che è passata da 5 anni a 4 anni, per Alaa Refaei, 46enne, connazionale con cittadinanza italiana.
I due, arrestati nel 2023 nell’ambito di una indagine coordinata dal pm milanese Alessandro Gobbis, avrebbero mostrato “aperto sostegno all’Isis, veicolato dalla detenzione e dalla condivisione del materiale propagandistico”. Entrambi, invece, si sono sempre difesi sostenendo di avere avuto solo “simpatie” per lo Stato Islamico e che mai sarebbero passati all’azione.