MAGENTA – Ex Saffa, ex Novaceta. Aree di Magenta tristemente famose per lo stato di incuria e degrado in cui versano. Solo alcuni dei tanti spazi abbandonati che ciascun magentino individua, persino nel quartiere in cui abita. Tutte queste aree, grandi o piccole, abbandonate da anni o da poco, avrebbero potuto
essere oggetto di una proposta progettuale per il loro recupero. E invece rimarranno lì, ancora dimenticate.
La soluzione a questi problemi poteva essere la rigenerazione urbana e territoriale: la Giunta comunale aveva avviato in settembre il procedimento per poter individuare progetti da realizzare in questo ambito, che la legge regionale del 2019 permette di riqualificare in maniera agevolata, grazie alla semplificazione e accelerazione dei procedimenti amministrativi.
La data di scadenza fissata per la presentazione di proposte era il 14 ottobre. Sono state presentate solo 5 proposte e, di queste, una sola proviene da un operatore economico.
“Questo risultato deludente è il frutto di una mancanza grave e la prova evidente di una sconfitta – commenta Silvia Minardi, Capogruppo di Progetto Magenta e Consigliere comunale. – La mancanza: noi pensiamo
che non sia stato dato sufficiente risalto a questa iniziativa. Non c’è stata una conferenza stampa né una comunicazione istituzionale ad hoc nei confronti di operatori economici, proprietari delle aree, parti sociali… Il Sindaco Calati che ha la delega all’urbanistica avrebbe dovuto impegnarsi in prima persona su un
simile provvedimento. E, invece, nulla! Ma soprattutto questo risultato dimostra che Magenta non è in grado oggi di attrarre idee e progetti, che vuol dire capitali e investimenti: chi ha un’idea va oggi altrove a realizzarla, anche in comuni più piccoli del nostro, ma che probabilmente hanno una attenzione vera alle necessità delle realtà produttive, associazionistiche e sociali”.