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Progetto Magenta e il Sindaco Calati: “Nell’estate 2021 sui temi cruciali ha deciso di non decidere”

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RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO DA PROGETTO MAGENTA – “L’estate 2021 è stata per Magenta il tempo in cui l’Amministrazione Comunale ha scelto di non scegliere. La principale occupazione di chi sta amministrando Magenta sembra essere ormai l’avvio della campagna elettorale per le elezioni del prossimo anno: tutto il resto diventa assolutamente secondario.
Basti pensare che il Consiglio Comunale, con il solo voto contrario di Progetto Magenta, ha scelto di non avviare un’azione di ripensamento della gestione dei rifiuti (e della tariffa che ogni anno paghiamo!) preferendo dare l’ok ad una operazione che servirà ad acquistare un inceneritore. Proprio così! Magenta sceglie, nel 2021, di continuare a bruciare i rifiuti contro ogni buona pratica “green” ormai diffusa che ritiene questo modo di operare assolutamente da abolire.

La scelta sconsiderata dell’amministrazione per ora arriva almeno fino al 2032! In secondo luogo, l’amministrazione decide di non organizzare la tradizionale fiera di San Rocco: troppi vincoli legati alla situazione sanitaria o forse, troppe cose a cui pensare se si fosse optato per una diversa organizzazione della fiera. E allora: annulliamola anche quest’anno. Si fa prima!
Terza situazione in cui si sceglie di non fare nulla è il 12 agosto, giorno del ricordo dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, con cui Magenta ha stretto un patto di amicizia 46 anni fa.
Nessuno dell’Amministrazione Comunale partecipa alla commemorazione nonostante che le più alte cariche dello Stato italiano presenziano al ricordo. Il motivo? Semplice: … perché non hanno ricevuto un invito ufficiale. In realtà, questo patto di amicizia è stato lasciato morire poco a poco da questa amministrazione. Basti pensare che lo scorso anno, in occasione del 45° anniversario del patto, noi di Progetto Magenta avevamo scritto una lettera al Sindaco Calati chiedendole di pensare ad una iniziativa per celebrare questo triste e doloroso anniversario e soprattutto per tenere viva l’attenzione sui valori su cui si fonda il patto di amicizia. È passato un anno da quella lettera e non solo non abbiamo ricevuto alcuna risposta, ma nulla è stato fatto per celebrare questi 45 anni di storia comune tra Magenta e Sant’Anna di Stazzema.

 

*Quando i Magentini andavamo a Stazzema, il primo a sinistra il Senatore Ambrogio Colombo, oggi presidente del Centro Studi Kennedy. E’ stato sotto il suo mandato da Sindaco che si è stretto questo importante ‘Patto d’amicizia’ con la cittadina toscana, diventata tristemente famosa, per l’eccidio di donne e bambini da parte delle squadracce nazifasciste. Un’azione di ritorsione di cui parlano i libri di scuola e che fa il paio con altre stragi come quella di Marzabotto. L’assenza quest’anno dell’Amministrazione Calati obbiettivamente è qualcosa di imbarazzante – al di là delle giustificazioni di forma –  a dir poco che denota ancora una volta, lo scarso senso delle Istituzioni di questo sindaco pro tempore. 

 

LA QUESTIONE PORTICI ALTRO IMBARAZZO PER LA CITTA’…..
E, comunque, il vizio di non rispondere né ai consiglieri comunali né alla città sembra ormai diffondersi. Anche i proprietari dei portici di Piazza Liberazione, oggi purtroppo conciati come nella foto che abbiamo usato per la copertina di questo report, non hanno ricevuto dopo 18 mesi alcuna risposta ad una loro richiesta di incontro con i Sindaco: cosa si sarebbe potuto fare in questi 18 mesi per evitare di vedere i portici ridotti in
quello stato?

LA VARIANTE DEL PGT A CHI L’HA VISTO????

Infine, tutto tace ed è calato il silenzio anche sulla variante generale del Piano di Governo del Territorio che il sindaco aveva promesso di presentare entro l’estate. Un silenzio che fa male alla città privata di una idea e di possibilità di sviluppo. 

 

Ci sono stati due consigli comunali durante i mesi estivi, uno a fine giugno e uno a fine luglio. Il Consiglio Comunale di fine giugno ha approvato la TARI per questo anno e ha deciso, con il nostro voto contrario, che tutte le procedure dei concorsi utili per l’assunzione di personale verranno gestite da Città Metropolitana. Non condividiamo questo continuo trasferimento all’esterno di compiti e funzioni. Non condividiamo una decisione presa ad un anno dalle elezioni che lega il comune di Magenta a Città Metropolitana per almeno due anni. Non condividiamo un provvedimento che, a nostro avviso, mortifica l’ente e le competenze del suo personale. Ha iniziato la giunta precedente esternalizzando il servizio fondamentale dei centri estivi, affidando ad ASM la gestione del verde e dei parcheggi a pagamento. Quindi, l’attuale giunta ha proseguito su
questa strada e da settembre 2021 i servizi di assistenza educativa scolastica disabili, pre e post scuola e assistenza domiciliare minori passeranno all’Azienda Speciale Consortile Servizi alla Persona di Magenta. Ora la gestione dei concorsi passa a Città Metropolitana. E poi? Qualcos’altro? Noi pensiamo che il personale interno all’ente vada valorizzato e che le esternalizzazioni possono rappresentare forse un risparmio iniziale – anche se per ASM abbiamo dimostrato che non è così -, ma finiscono per peggiorare il servizio. E il prezzo che si paga, soprattutto in alcuni settori e su alcuni servizi, è troppo alto.

 

COMUNE DI MAGENTA

 

IL VERO PROBLEMA? NON L’USO DELL’ITALIANO MA DEL BUROCRATESE… LE RAGIONI DI UNA MOZIONE INUTILE
La mozione del gruppo Fratelli d’Italia che chiede il solo utilizzo della lingua italiana nei documenti amministrativi è passata con il voto della maggioranza, ma di fatto è una mozione inutile: non solo si continuano a usare parole come computer e email nelle carte e nei discorsi dei nostri amministratori (chissà con quali parole vorrebbero sostituire computer, ad esempio!), ma non abbiamo risolto il vero problema che non èl’uso di anglismi nei documenti amministrativi, ma l’uso di una lingua italiana assolutamente incomprensibile alla maggior parte delle persone.

 

I DUBBI (TANTI) SUL PROGETTO DELLA NUOVA ACCAM 

A fine luglio il consiglio comunale ha preso, anche in questo caso con il solo voto contrario di Progetto Magenta, una decisione miope e retrograda. Noi abbiamo votato contro l’Atto di indirizzo con il quale la maggioranza ha deciso che ASM acquisti delle quote (0.5%) di una nuova società (capitale sociale: 3 milioni di euro)
che nasce per acquistare entro il 31/07/22 al prezzo di 7,2 milioni di euro da una società ormai fallita l’inceneritore di Busto Arsizio. Questa nuova società si impegna anche a investire 8 milioni di euro in tre anni per riparare due turbine e una caldaia del vecchio inceneritore. Abbiamo votato contro. Perché? Perché non si intravede alcuna strategia imprenditoriale in questo settore. Nel 2011 ASM ha ceduto il ramo d’azienda relativo all’igiene ambientale nel 2011 per costituire una nuova società, la Aemme Linea Ambiente (ALA) che infatti gestisce il ciclo dei rifiuti per la nostra città. Nel 2015, in modo del tutto inspiegabile ASM torna ad occuparsi di rifiuti e lo fa per i comuni di Santo Stefano, Robecco e da agosto 2021 per Sedriano. Ma non per Magenta che tra l’altro detiene il 62% delle quote societarie di ASM e quindi la controlla di fatto. Eppure in consiglio comunale il sindaco ha detto che ASM vuole espandersi proprio nella gestione del ciclo dei rifiuti. E ALA? ASM e ALA si fanno concorrenza tra loro? Che senso ha avere due società che si occupano di rifiuti? Abbiamo votato contro perché alla richiesta sui possibili vantaggi economici ci siamo sentiti dire che questa operazione ‘è una scommessa. Già una scommessa con soldi pubblici e giocando con le parole, ci
è stato detto che questa operazione avvia un processo di economia circolare nella gestione dei rifiuti. Abbiamo votato contro perché economia circolare significa riciclo e riuso del rifiuto. Perché mentre l’emergenza climatica ci sta dicendo in modo chiaro che non c’è un pianeta B, Magenta sceglie di continuare a bruciare rifiuti. E lo farà almeno fino al 2032. Perché i fondi strutturali europei non vengono più destinati a inceneritori e termovalorizzatori. Perché non c’è vantaggio economico che possa essere più importante della salute e della qualità della vita delle persone. Abbiamo votato contro perché è ora di pensare a modalità diverse per gestire il rifiuto. Abbiamo votato contro perché l’inceneritore di Busto Arsizio doveva essere chiuso già nel 2017. Soprattutto abbiamo votato contro perché coerentemente con quanto ProgettoMagenta sostiene, ASM non ha più nessuna ragione di continuare ad esistere nelle condizioni in cui si trova: va ripensata!”.

 

Silvia Minardi, Capogruppo e Presidente di Progetto Magenta

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