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Profughi, Garavaglia: “Concedere residenza ai migranti autentica follia”

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MILANO  – “La scelta del Prefetto di Milano con il piano di ridistribuzione dei migranti nel territorio della Citta’ metropolitana non e’ accettabile, in quanto, significa scaricare sui nostri Comuni ulteriori problemi, andandoli a gravare di altre emergenze sociali”. E’quanto afferma l’assessore all’Economia, Crescita e Semplificazione di Regione
Lombardia Massimo Garavaglia in relazione al piano stilato dal Ministero
dell’Interno che porterebbe nei prossimi mesi oltre 5.000 richiedenti asilo nei
Comuni dell’hinterland milanese. “Innanzitutto – osserva Garavaglia
– voglio evidenziare che non sono solo i Sindaci della Lega Nord a dire di no al protocollo. Tant’e’ che a fronte di 134 Comuni della Citta’ Metropolitana, ce
ne sono ben 58 che non hanno sottoscritto il documento”. “Mi domando – rileva
l’Assessore lombardo dell’est Ticino – se gli amministratori locali che hanno firmato l’accordo si siano resi conto delle devastanti ricadute in termini sociali per le loro comunita’ che porta con se’ questo provvedimento”. “I nostri Comuni – sottolinea Garavaglia – sono gia’ letteralmente alla canna del gas. Il Governo ha tagliato del 70% il Fondo per le Politiche sociali, il che equivale a meno 210 milioni di euro da investire sul territorio per offrire risposte concrete ai bisogni della nostra gente. Peccato che
contestualmente il nostro Governo stanzia 4 miliardi e 600 milioni di euro per l’accoglienza dei migranti. Un atteggiamento demenziale”.
“Premesso – prosegue l’assessore all’Economia, Crescita e Semplificazione –
che finora solo una minima parte di chi arriva (circa il 5%) ha i requisiti per
ottenere lo status di rifugiato, c’e’ poi il fatto piu’ grave dei nuovi casi sociali che si apriranno a breve”. “Concedere la residenza, infatti – rimarca Garavaglia -, significa di fatto aprire le porte ai ricongiungimenti famigliari. Percio’, pensiamo per esempio al caso di Abbiategrasso, dove c’e’ una previsione di 90 migranti, il che significa metterne in conto a breve almeno quattro volte tanto”. “Mi domando – prosegue Garavaglia – come faranno i servizi sociali dei nostri Comuni a gestire una situazione del genere.
Anche e soprattutto a fronte dei 700.000 lombardi che non riescono ad arrivare alla fine del mese e che meriterebbero tutt’ altra attenzione. Chi si occupa di loro?”. “Posto che e’ comunque sbagliato dare la residenza prima dell’effettivo riconoscimento dello status di rifugiato, in ogni caso, se proprio si vuole fare una cosa sbagliata, che almeno si dia come indirizzo per la residenza quello del Ministero degli Interni (piazza del Viminale, 1 a Roma)” conclude l’assessore lombardo.

(*fonte: agenzia Omnimilano)

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