Per l’ex Vice Presidente ed Assessore alla Salute di Regione Lombardia è intervenuta l’estinzione del reato.
MILANO – Nel corso del processo a Mario MANTOVANI, che si sta celebrando alla Quarta Sezione Penale del Tribunale di Milano, il Presidente ha pronunciato durante l’udienza di oggi, una sentenza di assoluzione per MANTOVANI in relazione al caso di palazzo Taverna; l’assoluzione di MANTOVANI e degli altri imputati e’ intervenuta per estinzione del reato.
“Prendo atto dell’intervenuta estinzione del reato da Lei annunciata ed e’ per me motivo di profondo rammarico, essendo trascorsi 4 anni di indagini, tra cui 6 mesi tra carcere ed arresti domiciliari – ha dichiarato MANTOVANI – Ricordo che fin da subito avevo chiesto di essere giudicato con rito immediato, rinunciando alle prerogative costituzionali della difesa, al fine di fare chiarezza – senza perdite di tempo – in merito a fatti avvenuti 30 anni fa e relativi ad una vicenda di atti notarili risalenti al 1988. Mi chiedo ora il motivo di tale situazione e mi domando perche’ la Procura non abbia per esempio deciso di approfondire fin da subito detto capo d’imputazione, non consentendo al Tribunale di compiere le necessarie valutazioni. Peraltro io sono certo della mia innocenza e del fatto che questa trovi riscontro nella documentazione decisiva gia’ depositata nel giugno 2016 ed acquisita agli atti del processo, nonostante la revoca del consenso espresso dalla Procura circa l’acquisizione della stessa. Dalla lettura infatti di tali documenti e da una relazione di sintesi del notaio incaricato, emerge palesemente come ne’ io ne’ alcuna mia societa’ siano stati proprietari di un solo mq di palazzo Taverna ad Arconate. Decade quindi il teorema che ha portato all’accusa di abuso d’ufficio ed anzi prende corpo, inaspettatamente, quello che e’ l’origine di tale colossale equivoco, ovverossia, la falsa attribuzione di parte di questa proprieta’ alla mia persona, avvenuta solo in forza di una condotta posta in essere prima dall’architetto Claudio Pantaleoni e poi dall’ex sindaco di Arconate don Piercarlo Maggiolini”.
“Ho per questo – ha continuato MANTOVANI -gia’ dato mandato ai miei avvocati di procedere in sede civile e penale per il ristabilimento della verita’ e dell’onorabilita’ della mia persona. Come annunciato la settimana scorsa, nonostante la mia propensione a valutare l’atto di estinzione del reato, ho accondisceso all’invito dei miei avvocati che con fermezza mi hanno rammentato il significato di questo istituto giuridico, previsto proprio dallo Stato italiano a tutela dei diritti dei cittadini ad un giusto processo, in tempi ragionevoli, secondo il dettame dell’articolo 111 della Costituzione. E purtroppo, come sappiamo, i tempi della giustizia italiana ad oggi non garantiscono la necessaria serenita’”.
(*Fonte: Italpress)