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Processo Celeste, alle 17 di oggi la sentenza. Parla l’ex sindaco: ‘Gogna mediatica’

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A oltre 4 anni dall’arresto, prevista per oggi la pronuncia di primo grado al processo per le presunte infiltrazioni della ndragheta

MILANO SEDRIANO – Dal momento del suo arresto ai domiciliari, “alle 4,45 del 9 ottobre 2012, il circo mediatico ha sostituito il processo, la moralita’ ha sostituito la legalita’ e la gogna ha preso il posto della garanzia”. Sono le parole riportate dall’agenzia Ansa e pronunciate stamani da Alfredo Celeste, ex sindaco di Sedriano, primo comune lombardo sciolto per mafia nel 2013, rese questa mattina in aula nel processo milanese sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia e sul presunto voto di scambio con i boss alle elezioni regionale nel marzo 2010.
Dichiarazioni spontanee che Celeste, imputato “con un marchio che mi fa tremare le mani”, ha voluto rivolgere direttamente ai giudici, ora in camera di consiglio in attesa della sentenza prevista per oggi alle 17. “Sono stato accusato di avere fatto promesse mai realizzate – ha detto Celeste – e mai, comunque, proferite dalla mia persona”. Inoltre ha ricordato di aver rifiutato, gia’ negli anni ’80 come pubblico amministratore, “le scelte facili, allora molto diffuse. Ho detto dei no e li ho pagati cari”, con un altro processo da cui e’ uscito assolto.

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L’insegnante di religione, che per la Procura va condannato a tre anni e mezzo di reclusione (con le attenuanti generiche) per i suoi contatti con presunti affiliati alle cosche, dopo aver citato brani del libro del magistrato Carlo Nordio e del Vangelo, ha detto poi di essere imputato “con un marchio che mi fa tremare le mani e che dovro’ portare per sempre, ne sono consapevole, qualsiasi sia l’esito della vostra decisione”.

E’ attesa infatti per oggi pomeriggio, attorno alle 17, la sentenza del processo che si e’ celebrato a Milano su presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia a carico dell’ex assessore regionale Domenico Zambetti, del regista Ambrogio Crespi, dell’ex sindaco di Sedriano Alfredo Celeste, del medico Marco Scalambra, di Ciro Simonte ed Eugenio Costantino presunto esponente delle famiglie Di Grillo-Mancuso.

I giudici dell’ottava sezione penale del Tribunale, presieduti da Maria Luisa Balzarotti, si sono ritirati in camera di consiglio e usciranno  per leggere il verdetto.
Il pm Giuseppe D’Amico, ora procuratore aggiunto in un’altra sede e sostituito dalla collega Alessandra Cerreti, aveva chiesto condanne tra i 3 anni e mezzo per Celeste, che era alla guida del primo Comune sciolto per mafia nel Milanese e che stamane ha reso dichiarazioni spontanee in aula, ai 17 anni per Costantino. La richiesta di pena per Zambetti, accusato di voto di scambio e corruzione con l’aggravante di aver agevolato l’associazione di stampo mafioso, e’ stata 10 anni di reclusione.
L’ex assessore lombardo alla casa qualche giorno fa e’ stato condannato in primo grado a 3 anni e 4 mesi di carcere per contratti di consulenze in Regione ritenuti falsi. Gli imputati erano stati arrestati in una operazione della Dda milanese nell’ottobre 2012

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