VANZAGO Si profila una richiesta di rinvio a giudizio nei confronti delle titolare e di cinque educatrici, tutte sospese dall’esercizio della professione dallo scorso gennaio, accusate di maltrattamenti aggravati nei confronti dei piccoli allevi dell’asilo nido di Vanzago, nel Milanese.
Il pm di Milano Maria Cardellicchio qualche settimana fa ha chiuso l’inchiesta e ora si appresta a chiedere il processo per le maestre e per la responsabile della struttura, in quanto, dal marzo al giugno del 2022, avrebbero avuto atteggiamenti non solo violenti, ma una particolare crudeltà mischiata a dileggio verso bimbi non più grandi di tre anni. Al momento le parti offese sono 17, ma potrebbero aumentare di molto in quanto i maltrattamenti sarebbero stati generalizzati e avrebbero riguardato circa 60 piccini di due classi collocate in diversi edifici dello stesso comune: di certo in molti chiederanno di essere parte civile nel procedimento. Le sei indagate, che furono denunciate da alcune giovani stagiste e riprese anche dalle telecamere piazzate dagli investigatori, secondo il capo di imputazione, avrebbero preso i bambini e li avrebbero sbattuti “per terra per farli stare seduti” e avrebbero lanciato contro di loro ciabatte, quadrotti di spugna, palline di plastica. In classe avrebbero urlato “usando un tono molto aggressivo” ed espressioni “scurrili”. Inoltre, a causa del “sovrannumero dei bambini” per classe, erano in 30, sette in più rispetto a quanto autorizzato da Ats, quando arrivava l’ora del sonnellino, alcuni venivano messi a dormire nei lettini nella “stanza per la nanna”, altri invece sarebbero stati sistemati nei bagni con le culle, e altri ancora sui materassi nel salone. I bimbi, in alcuni casi, sarebbero stati lasciati piangere a senza essere calmati e consolati, anzi sarebbero stati sgridati e spaventati ancora di più. E poi, tra l’altro, a un piccolo di circa un anno una delle educatrici avrebbe sferrato in pieno volto una gomitata così forte da provocargli una ferita al labbro e tanto sangue. Le indagate hanno sempre respinto le accuse aggiungendo che le denunce delle studentesse tirocinanti potrebbero essere legate al fatto che le giovani avevano ricevuto valutazioni negative negli stage.