MILANO – “Il ruolo dei consultori è quello di incontrare le persone nei loro bisogni e accompagnarle innanzitutto a capire il senso di quello che fanno. Cioè aiutarle a diventare più responsabili. Pensare di sostituire questo lavoro culturale con la consegna di un preservativo gratuito, è un errore. È indice che non si è colto il vero dramma di questi tempi: l’assenza di una educazione al significato dei gesti che compiamo, soprattutto quelli più profondi. Dire: usa il preservativo tanto è gratis, solleva il giovane da un lavoro sulla propria responsabilità, sulla propria crescita come adulto che non lo aiuta, anzi. Per questo ho scelto di non partecipare al voto dell’ordine del giorno della collega Bocci”.
Lo ha detto Luca Del Gobbo, consigliere regionale del “Noi con l’Italia” in Consiglio regionale, a proposito dell’ordine del giorno approvato ieri durante la votazione all’Assestamento di Bilancio 2018, che impegna la giunta a “implementare la rete dei consultori pubblici” e a consentire “ai giovani di età inferiore ai 24 anni di ricevere gratuitamente consulenza e metodo contraccettivo più idoneo individuato”.
“C’è un altro aspetto che voglio considerare – ha aggiunto Del Gobbo –. La diffusione di una cultura, di una certa visione della vita spetta ai corpi intermedi, non agli enti pubblici, che per loro natura sono laici. Consegnare un preservativo, dopo averlo reso gratuito pagandolo con le risorse di tutti, stravolge il ruolo dei consultori rendendoli soggetti attivi del mercato. Non è quello per cui i consultori sono nati”.