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Dall'archivio:

Pregnana, CNH conferma l’intenzione di chiudere. Sindacati sulle barricate.

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 PREGNANA MILANESE – Cnh tira dritto. Oggi ha confermato l’intenzione di chiudere la fabbrica di Pregnana milanese e di trasferire a Torino le attivita’. Ma anche i sindacati (Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil) non arretrano e insistono a chiedere all’azienda di ripensarci e “di evitare la cancellazione della storia industriale di uno stabilimento che ha piu’ di 50 anni. La chiusura avrebbe un impatto totalmente negativo sull’occupazione di piu’ di 300 lavoratori, oggi impiegati nel plant, e su un indotto di decine di aziende locali fornitrici”, affermano dichiarano Marco Giglio (Fim Milano), Roberta Turi (Fiom Milano), Francesco Caruso (Uilm Milano, Monza e Brianza). Peraltro, aggiungono, a Pregnana “la produzione va bene e i volumi sono addirittura in aumento”, e quel sito viene definito come “uno dei piu’ importanti nel nord Italia non soltanto per la quantita’ di unita’ prodotte, ma anche per l’approccio ‘tailor-made’: infatti, ogni motore e’ adattato ai piu’ variegati bisogni dei clienti”.
Dunque, “non possiamo accettare la distruzione di una fabbrica storica e siamo contrari a questa strategia”.
   Giglio, Turi e Caruso, reduci dall’incontro a Torino con Annalisa Stupenengo, amministratore delegato della Fpt Industrial, chiedono a Cnh Industrial “un piano B che consenta di salvaguardare le persone, le professionalita’ e la comunita’ locale. Un piano che preveda una sostenibilita’ ambientale, come quella su cui punta l’azienda, ma anche sociale. L’azienda deve cambiare idea”. E per spingerla a farlo, ci sono otto ore di sciopero gia’ per venerdi’ con presidio davanti alla sede della Regione Lombardia dalle 9.30 alle 12.30.

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