MAGENTA Uno spettacolo desolante quello che si vede lungo la strada alzaia tra le frazioni magentine di Pontevecchio e Pontenuovo. Gli operai di Ersaf, l’ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste, hanno recentemente provveduto al taglio delle piante che sporgevano e quello che è rimasto è il segno dell’inciviltà. “Se prima la vegetazione copriva il degrado, adesso invece lo si può vedere”, commentava un ciclista di passaggio. Nessuno se la prende con il taglio degli arbusti, ma con coloro che lanciano i rifiuti verso la strada alzaia. Alcune piante andavano tagliate per forza, altre erano a rischio crollo. Insomma, il lavoro andava eseguito. Il problema è un altro. Il tratto tra Pontevecchio e Pontenuovo scorre sotto via Bottego, una strada sempre piuttosto trafficata che collega le frazioni magentine. Purtroppo il taglio delle piante ha portato alla luce i tantissimi sacchetti che sono rimasti impigliati tra i tronchi.
“E non si vedono soltanto i classici sacchetti pieni di immondizia che dovrebbero essere lasciati tranquillamente fuori dalla porta di casa, visto che tutti paghiamo la tassa sui rifiuti – sottolinea un’altra persona – ho visto anche piloni in cemento forse contenente amianto. E perfino un gatto morto. E’ il secondo che vedo nel giro di 15 giorni”. Forse il povero animale è stato investito da qualche automobilista in transito ungo via Bottego ed è finito per carambolare verso la strada alzaia finendo la sua corsa contro una pianta dove ha trovato la morte. Non vorremmo pensare a persone che possono essersi liberate del proprio animale in questo modo o a qualcuno che si diverte a lasciare esche avvelenate. Il tratto di alzaia vede, inoltre, la barriera protettiva ferrata piegata in diversi punti. Gli altri tratti di strada alzaia, andando verso Bernate Ticino, o dall’altra parte in direzione Cassinetta di Lugagnano, sono isolati. Al loro fianco non scorrono strada trafficate, ma ci sono solo ampie distese di campagna. Quindi di sacchetti di rifiuti gettati non se ne vedono, o si possono incontrare solo raramente.
“I problema è la solita mentalità della gente – continuavano i ciclisti – molti pensano che, finche non vengono visti da nessuno, possono fare quello che vogliono. Per poi mettersi a criticare quando vedono il degrado. E’ una questione di educazione da insegnare fin da piccoli”.