Ci risiamo. Ancora una volta Chiara Ferragni, e il marito Federico Lucia, forniscono all’ opinione pubblica qualcosa per cui indignarsi. Il lupo infatti perde il pelo ma non il vizio, e nel periodo natalizio 2022 la Ferragni è scivolata nuovamente sulla beneficenza, anche se le notizie a riguardo risalgono a poche settimane addietro. AGCM ha contestato alle società Fenice e TBS Crew che gestiscono i marchi e i diritti relativi di Chiara Ferragni e alla Balocco, di aver pubblicizzato il “Pandoro Pink Christmas” persuadendo i consumatori che, acquistandolo, avrebbero contribuito a una donazione all’ Ospedale Regina Margherita di Torino per acquistare un nuovo macchinario a sostegno della ricerca sull’ osteosarcoma e sul sarcoma di Ewing. Ebbene, la donazione di 50 mila euro era già stata effettuata dalla sola Balocco a maggio 2022 e le società riconducibili all’ “influencer” hanno incassato dall’ iniziativa oltre 1 milione di euro.
La Ferragni però non ha desistito e l’ umiliazione successiva alle indagini e sanzioni è stata sancita dalle scuse pubbliche che ne sono la prova. Viso pulito e un pianto strategico annebbiano l’ autocommiserazione. Mistifica l’ accaduto e si auto impone l’ etichetta di parte lesa della vicenda per recuperare consensi, annientando la propria integrità ed esponendo gli abissi peggiori di questa società del nulla.
Altro esito non era pronosticabile. La solidarietà promossa da volti noti ha cambiato notevolmente i connotati che, ora come non mai, con l’ avvento dei social e la spiccata individualità, ha come unico scopo il guadagno personale sfruttando la moralità di chi non vede malizia e crede sia tutto giustificato dalla buona fede. Non c’è più spazio per la beneficenza, l’ ego e il sistema che richiama sempre più moneta, polarizza la crescita economica individuale che trova l’ apoteosi nelle piattaforme social. Rapido e comodo guadagno sugli stessi hanno reso personaggi di dubbie qualità, specchi della più falsa immagine di sé condita da valori ed etica discutibili. Così una Chiara Ferragni ad oggi si immola come paladina della giustizia e della moralità facendo leva sugli stessi sentimenti di chi la emula e vi rivede un esempio illuminato da idolatrare, trascurando i fini economici ed interessi personali che dettano le regole del gioco.
Prodotto di una società individualista che mira al successo prevaricatore senza alcuna etica, i social sono a disposizione di chi si prostra in maniera subdola al servizio del prossimo e in funzione del bisogno, manipolando agilmente la coscienza di massa che diventa automaticamente promotrice di questa farsa.
La stessa massa che si dimostra ancora una volta informe, priva di consapevolezza o principi, che premia soggetti come gli “influencer” e vertiginosamente ne tramuta l’ opinione collettiva. Basti pensare che ad oggi, nonostante quest’ultimo scempio che ha deriso milioni di compratori e giocato con i valori degli stessi, è un mestiere molto ambito tra i giovani.
Giovani non solo manipolabili a piacimento dalle èlite, ma veri e propri complici di un sistema malato, di cui vogliono essere assolutamente parte e che difendono a spada tratta. O meglio, a colpi di storie su Instagram.
Andrea Filippo Zangirolami
da www.iltalebano.com