MAGENTA – Quattordici azioni concrete da mettere in campo nell’immediato, a costo zero, per contrastare i cambiamenti climatici. Il documento è stato redatto ieri a Milano dai presidenti dei Parchi dell’area MAB Val Grande, Campo dei Fiori, Ticino Piemontese, Ticino Lombardo, al termine del primo di tre convegni promosso dal Parco del Ticino sul tema “Ecosistemi e Paesaggi: conservazione e adattamento al cambiamento climatico”.
“La crisi climatica è una realtà – ha detto in apertura del convegno Cristina Chiappa, presidente del Parco del Ticino – . Lo abbiamo visto nelle ultime ore. E’ arrivato il momento di confrontarci e adottare strategie comuni. Buone pratiche che possono essere condivise da subito da chiunque, Enti, associazioni di categoria e cittadini perché sono a costo zero. Colgo l’occasione per ringraziare i nostri volontari della protezione civile, impegnati nelle ultime ore nel monitoraggio della piena del Ticino ”.
Favorire una circolazione dei mezzi pesanti fuori dalle fasce orarie di punta, studiare un approccio condiviso con istituzioni e privati per contenere gli sprechi legati al riscaldamento/raffrescamento dei locali pubblici, sono i primi dei quattordici punti messi lunedì nero su bianco e sui quali si aprirà una riflessione e un confronto anche con altri Enti e associazioni di categoria che ne condivideranno lo spirito, in vista dell’elaborato finale che verrà firmato dai Presidenti dei Parchi dell’Area Mab.
Il tema del cambiamento climatico è stato affrontato da Regione Lombardia già nel 2005. Lo ha affermato l’Assessore regionale all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo.
“Le linee di intervento a cui regione Lombardia lavora da molti anni, in epoca non sospetta, si muovono su due azioni: la mitigazione, con la riduzione delle emissioni di gas serra, e l’adattamento con tutte quelle azioni che possano favorire la resilienza, ossia la capacità di far fronte a situazioni mutate. L’obiettivo che ci siamo posti è di ridurre l’emissione di CO2 del 20 per cento al 2020 rispetto al 2005, obiettivo che abbiamo raggiunto, e del 40 per cento entro il 2030. Ancora più sfidante è il punto che intendiamo perseguire sulle fonti rinnovabili che nei prossimi dieci anni deve passare dal 17 al 30 per cento. Un cambiamento che non si fa solo dall’alto ma deve essere una rivoluzione che coinvolge tutti noi”.
Duecento circa le persone che hanno partecipato a vario titolo al primo dei tre incontri che si è tenuto lunedì all’Auditorium di Cascina Triulza a Milano e che ha avuto relatori di grande rilievo: Giovanni Bidoglio, JRC Joint Research Centre, Ispra; Mattia Brambilla, Fondazione Lombardia per l’Ambiente; Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia; Riccardo Santolini, membro del Comitato Nazionale per il Capitale Naturale; Guido Brusa, Biologo consulente del Parco del Ticino; Giorgio Vacchiano,Università degli Studi di Milano; Claudia Sorlini,Casa dell’Agricoltura; Alberto Lasagna, Consorzio di Irrigazione e Bonifica Est Sesia; Giancarlo Gusmaroli, Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale; Dario Furlanetto, già direttore dei Parchi del Ticino e dell’Adamello, Marco Pregnolato, Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
Le prossime due tappe, in programma nel 2020, avranno come tema: “Zone umide e agroecosistemi: nuovi ruoli e buone pratiche nei confronti dei cambiamenti climatici” e “Paesaggio e governance territoriale all’epoca dei cambiamenti climatici”. Il CdG del Parco ringrazia l’ex consigliere Gioia Gibelli per il supporto fornito all’evento.