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Dall'archivio:

Paralimpiadi/1: festa grande per Alberto Amodeo, ad accoglierlo anche il sindaco Nai

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ABBIATEGRASSO – E dopo il tempo della fatica, ecco finalmente arrivare quello della festa. Festa grande, e ci mancherebbe, per Alberto Amodeo. 

Il nuotatore 20enne, reduce dalla straordinaria medaglia d’argento nei 400 stile libero alle Paralimpiadi di Tokyo, è sbarcato nella tarda serata di ieri in aeroporto.

Ad accoglierlo e rendergli omaggio, assieme ai genitori, c’erano il sindaco Cesare Nai (con tanto di fascia tricolore) e l’assessore Beatrice Poggi.

Bandiere tricolore, coccarca, ovviamente la medaglia d’argento al collo: speriamo sia soltanto l’inizio di tante occasioni di giubilo e di omaggio a un  ragazzo che ha superato, non solo metaforicamente, il muro più alto e impervio delle difficoltà.

Ed ecco perché vogliamo riproporvi la parte finale del pezzo dedicato ad Alberto, che ha ottenuto decine di migliaia di visualizzazioni settimana scorsa.

Se le merita davvero, quelle parole. Bentornato, Alberto.

 

 

Perché se dietro ogni vittoria, ogni medaglia olimpica c’è la fatica silenziosa e lontana dai riflettori di anni passati ad allenarsi duramente, i giorni, le sere, i pomeriggi, quelle di Alberto Amodeo e Simone Barlaam sono affermazioni e traguardi talmente eclatanti da imporre un pensiero, una riflessione, una gioia più consavoli.

E varrà dunque la pena, quando torneranno, di tributare loro gli onori che si convengono a dei veri, autentici campioni. Che non hanno solo battuto avversari e  rilievi cronometrici, ma anche avversità e dolori il cui fragore è superato soltanto dalle urla che hanno accompagnato le loro bracciate in piscina.

So long per voi, ragazzi. Avete fatto qualcosa di straordinario. Irripetibile. Incancellabile. A due passi da casa nostra, dalla casa di ciascuno di noi.

 

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