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Parabiago: piĆ¹ rispetto per la Re.De !

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

PARABIAGO ā€“ Del tessuto produttivo cittadino ĆØ uno degli orgogli. Fin da quando, nel lontano 1938,Ā Ā Mario Re De Paolini le diede vita e le donĆ² ali per crescere fino a farla diventare un elemento di primo piano nel settore delle calze. La Re.De ĆØ senza dubbio un elemento di vanto per Parabiago. Ma proprio per questo ci si domanda: perchĆ©, allora, i muri dello stabilimento del centro in cui opera meritoriamente e a beneficio dei consumatori di calze, quindi potenzialmente tutti, sono stati invase da scrittacce e ghirigori vari? Si intende che questo non vada minimamente a scalfire la notevole ed encomiabile attivitĆ  produttiva del calzificio, perĆ² la questione ĆØ di decoro.

Di rispetto per quello che quel marchio rappresenta e non soltanto per Parabiago. Che cosa per esempio ci possa fare il disegno, per quanto ben realizzato, di una mucca piuttosto che qualche scritta amorosa messa anche sulla scalinata a chiocciola verde retrostante lo stabilimento davvero sfugge alla piĆ¹ elementare comprensione.

Pare naturale concludere che gli autori di quelle scritte di varia umanitĆ  nulla sappiano della gloria rappresentata dalla Re.De sul piano produttivo. Qualcuno, allora, dovrĆ  spiegare a questi “scrittori di varia umanitĆ ” due cose: la prima, un’azienda che opera a vantaggio del comune in cui abiti e non soltanto merita il piĆ¹ profondo rispetto non solo della sua laboriositĆ  ma anche del suo edificio; la seconda, in tempi di tecnologia avanzata, istoriare i muri sembra proprio particolarmente inopportuno e anacronistico. Anche non vi fossero di mezzo facebook, twitter, linkedin e messaggeria connessa.

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Cristiano Comelli

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