Per gran parte del mondo arabo, martedรฌ scorso รจ stato il Giorno della Nakba: lโesodo della popolazione arabo-palestinese, dopo la fondazione di Israele.
Al termine del Mandato Britannico di Palestina (1920-1948), il Regno Unito governava la regione a seguito della sconfitta dellโImpero Ottomano durante la I Guerra Mondiale. Con laย Dichiarazione Balfour del 1917-e durante la guerra arabo-palestinese, tra il 1947 e il 1948- piรน di 700mila arabi palestinesi di religione cristiana e musulmana furono costretti ad abbandonare le loro cittร e i loro villaggi.
Nonostante la cessazione del conflitto, nel 1949, fu negato ai palestinesi il ritorno nelle loro case. I cosiddetti rifugiati palestinesi, e i loro discendenti, ad oggi (censimento 2015), vivono in Giordania, Striscia di Gaza, Cisgiordania, Siria e Libano. Parecchi in campi profughi.
Lo storico israeliano, socialista ed anti-sionista, Ilan Pappรจ, ha definito lโesodo palestineseย pulizia etnicaย da parte di Israele.
Martedรฌ scorso, con la ricorrenza del 70esimo anniversario della Nakba, ci sono stati violenti scontri tra israeliani e palestinesi, al confine orientale della striscia di Gaza. 60 palestinesi uccisi, di cui 8 minorenni, ed oltre 1.200 feriti. Scontri che erano iniziati lunedรฌ 14, a causa dellโapertura dellโambasciata Usa a Gerusalemme. Una delle decisioni, politiche, piรน controverse dellaย Amministrazione di Donald Trump.
Il governo palestinese si รจ rivolto allโOnu. In particolare allโUnhrc, Alto Commissariato delle nazione Unite per i Rifugiati: โVogliamo che si organizzi un incontro urgente, per decidere l’invio di una missione internazionale, per investigare sui crimini commessi dalle forze di occupazione militare contro gente inermeโ.
Marco Crestani