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Pakistana uccisa, Manfredi Palmeri: “Troppi silenzi dalle femministe di sinistra”. Ha ragione

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Questo articolo è stato pubblicato in data Aprile 23, 2018 e potrebbe contenere informazioni obsolete.

MILANO – “Vanno difese con diversi strumenti le conquiste di libertà della civiltà occidentale messe in discussione e in pericolo da chi è portatore di un’idea fanatica della religione e che vorrebbe, anche nei nostri territori, in Lombardia e in Italia, che l’umanità facesse invece dei passi indietro. C’è chi per la libertà ha versato il proprio sangue ed è impensabile e deve essere inaccettabile per tutti che si versi del sangue in nome della cancellazione di questa libertà conquistata”.

Lo ha detto Manfredi Palmeri, Consigliere Regionale liberale e Capogruppo di Energie PER l’Italia in Regione Lombardia, in relazione al barbara uccisione di Sana Cheema, ragazza pachistana di 25 anni che viveva da sempre a Brescia, aggiungendo: “Come accade in altre occasioni (pensiamo ai diritti civili negati in alcuni Paesi, ad esempio nei territori sotto i regimi palestinesi, Gaza in primis), sentiamo la voce molto debole per non dire i silenzi di un femminismo di Sinistra militante che però, rispetto ad altri contesti, pare non avere lo stesso approccio contro la violenza sulle donne a matrice islamica. Le cose, in questo caso, vanno chiamate sempre con il loro nome, senza selezioni che strumentalizzano a fini di posizionamento politico”.

 

Nella foto sopra il capogruppo in Regione Lombardia di Energie per l’Italia Manfredi Palmeri sotto, l’ormai ex Presidente della Camera Laura Boldrini, che in questi anni, si è issata ad icona del femminismo e dell’apertura alle cosiddette ‘nuove risorse’ e a modelli culturali che, talvolta, nelle loro degenerazioni, portano tutto, fuorché, ricchezza culturale e civile, vedi il caso della povera Sana Cheema

 

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