Emergono particolari toccanti e inquietanti nel tragico episodio avvenuto ad Angera, in provincia di Varese, dove lunedì mattina si è consumato un drammatico omicidio-suicidio all’interno dell’ospedale cittadino. Un uomo di 91 anni ha raggiunto il reparto in cui era ricoverata la moglie, gravemente malata, e le ha sparato un colpo di pistola, togliendole la vita. Subito dopo ha rivolto l’arma contro sé stesso e si è ucciso.
A rendere ancora più struggente la vicenda è un dettaglio emerso nelle ultime ore: prima di compiere il gesto estremo, l’anziano ha deposto sul letto della moglie due fiori di stella alpina, simbolo per eccellenza dell’amore eterno, della fedeltà e del legame indissolubile. Un gesto che racconta, forse, la disperazione ma anche l’intensità di un sentimento che ha superato il tempo.
Resta però da chiarire come l’uomo sia riuscito a introdursi nella struttura ospedaliera con un’arma da fuoco. La pistola utilizzata, secondo quanto accertato dalla procura, è una Beretta semiautomatica calibro 22 Long Rifle con matricola visibile. Si tratta di un’arma prodotta prima del 1950, quindi non soggetta all’obbligo di registrazione e non censita nei registri ufficiali.
Nell’abitazione del 91enne è stata inoltre rinvenuta una scatola contenente altri 23 proiettili dello stesso calibro. L’uomo, tuttavia, non risultava in possesso di alcuna licenza né era registrato come detentore legale di armi.
Le indagini sono tuttora in corso per ricostruire nel dettaglio quanto accaduto e comprendere le motivazioni profonde di un gesto che ha lasciato sgomenta l’intera comunità.