Per la seconda volta in meno di una settimana, Andrea Sempio si è presentato ieri dai carabinieri. Il 37enne si è recato in caserma accompagnato dall’avvocato Angela Taccia, che lo assiste insieme al collega Massimo Lovati, probabilmente per il dissequestro di un telefono cellulare prelevato dai militari nell’ambito della nuova indagine sull’omicidio di Chiara Poggi, trovata morta nella sua abitazione la mattina del 13 agosto 2007.
A differenza di quanto avvenuto giovedì, questa volta ad attere l’uomo, unico indagato nella nuova inchiesta della Procura di Pavia, non c’erano giornalisti.
La Procura di Pavia stringe il cerchio su Andrea Sempio, indagato per l’omicidio (in concorso) di Chiara Poggi uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. La scelta di interrogarlo martedì 20 maggio sembra svelare l’intenzione di chiudere in fretta un caso che ha già un suo colpevole certo: Alberto Stasi, l’allora fidanzato della vittima, è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere, pena che ha quasi finito di scontare.
La convocazione, comunque la si legga, metterà per la prima volta l’indagato di fronte alle carte raccolte dai pubblici ministeri Stefano Civardi, Valentina De Stefano e Giuliana Rizza, e c’è chi scommette che spunterà qualche asso dalla manica da parte di una procura, guidata da Fabio Napoleone, che non si è arresa di fronte ai primi no dell’Ufficio gip alla riapertura su Sempio, la cui posizione è già stata archiviata otto anni fa da altri magistrati di Pavia. L’indagato, accompagnato dai suoi avvocati Angela Taccia e Massimo Lovati, ha la facoltà di non rispondere o rendere dichiarazioni spontanee, ma per ora anche lui non svela le mosse. “Non voglio anticipare nulla della strategia difensiva” dice Lovati all’Adnkronos. Non sarà il fumo negli occhi delle ultime attività classiche d’indagine – le perquisizioni alla caccia di appunti e materiale informatico o la caccia all’arma del delitto nel canale di Tromello, entrambe scattate mercoledì scorso – gli elementi su cui i pm pubblici scommettono.