Omicidio Garlasco, al lavoro tre specialisti del Ris di Cagliari

Sessanta giorni per avere gli esiti

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

È un team di carabinieri del Ris di Cagliari quello che ha lavorato ieri mattina all’interno e all’esterno della villetta di Garlasco, dove nel 2007 venne uccisa Chiara Poggi.

Tre carabinieri specializzati nella ricostruzione 3D, partiti appositamente dalla Sardegna su incarico della procura di Pavia, per effettuare rilievi tridimensionali dentro e fuori l’abitazione della famiglia Poggi utilizzando strumenti laser, scanner e un drone.

Gli esperti del Ris dovranno analizzare il posizionamento delle tracce ematiche e delle impronte, con rilevazioni di ultima generazione, per poi confrontarle con le fotografie dei rilievi scattate nel 2007.

Mappatura tridimensionale della villetta, riposizionamento delle foto dell’epoca e rilettura della dinamica del delitto in base ai risultati ottenuti e alle nuove tecnologie. Sono i tre aspetti su cui hanno lavorato e lavoreranno nei prossimi due mesi i carabinieri del Ris di Cagliari che oggi, dalle 9 alle 16 circa, hanno fatto un nuovo sopralluogo a Garlasco per i rilievi all’interno e all’esterno della villetta in cui nel 2007 fu uccisa Chiara Poggi.

Utilizzando un drone, laser e scanner gli specialisti dell’Arma hanno mappato ogni angolo della casa per effettuare una dettagliata ricostruzione tridimensionale. Una volta ottenuta, gli stessi specialisti posizioneranno le fotografie delle tracce ematiche e delle impronte effettuate nel 2007 per ottenere un modello dei luoghi in cui è avvenuto il delitto. Grazie a questo lavoro sarà possibile osservare e quindi valutare il posizionamento delle tracce e delle impronte. Il nuovo modello tridimensionale sarà poi usato per fornire una possibile rilettura della dinamica del delitto in base alle ultime tecnologie.

I carabinieri del Ris di Cagliari, che lavorano a stretto contatto con i colleghi del Nucleo investigativo di Milano, hanno chiesto alla procura di Pavia, che li ha incaricati, 60 giorni di tempo per poter fornire le risposte a tutti e tre i quesiti richiesti.

■ Prima Pagina

Ultim'ora

Altre Storie

Pubblicità

Ultim'ora nazionali

Altre Storie

Pubblicità

contenuti dei partner