― pubblicità ―

Dall'archivio:

Ode al fiume Ticino, di Giuseppe Casarini

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il componimento inviatoci da un nostro lettore

 

Vita  danno allo scorrer tuo

verso Linarolo e al Ponte

della Becca dove il Po

t’abbraccia o Ticino fiume

della giovinezza mia  dei passi

di Novena e del Gottardo

le due  sorgenti tue:  acque sorgive

fresche che in quel d’Airolo

mistura e forza  per il cammin

tuo lungo trovan per correr

verso una  profonda valle

e qui  nell’erta che  per lì

si parte dalla destra riva

del manier ti salutan di

Stalvedro  longobardo

i resti  stirpe guerriera  che

 più alta  e regal sede troverà

molto  lontan e in  più tua

bassa  giù riva, ecco di slancio

 il baciar tuo dei Tri Bofitt

 la Bergonza triturrita antica

 e da qui più in giù dove nasce

il Lago Maggiore il  figlio tuo

pronto a l’addio dar alla tua

Elvezia patria, qui nel lacustre

specchio ad onorar qui nascosto

 il corso tuo  di Brissago punteggiano

gli scogli e le isole ai Borromeo

 care per non dir di quelle perle

che adornano le rivierasche rive

del tuo  Canton svizzero  Locarno

e le  piemontesi  Verbania Stresa

 Intra Pallanza  Cannobio Lesa

 Belgirate e Arona infin dove s’erge

dall’alto di San Carlone il bronzeo

monumento e le lombarde Luino

e quella  Angera dove  di Giovanni

Visconti sta ferma la sua turrita

Rocca, Sesto Calende dove  il lago

muore e tu la corsa tua riprendi

qui in  Golasecca che dissepolte

parlano  tracce di antiche primitive

genti e poi  ecco alla vista s’apron

ad unir le rive tue di Galliate il ponte

 e  quello di  Trecate  in  San Martino

 qui come ben cantò il noto Don Lisander,

 le sponde tue varcò  a contrastar

 quello asburgico imperiale l’alleato

esercito franco-piemontese, non lontan

poco da qui tu lieto sorridi  alla città

 Ducale bella dalla  piazza grande

e del Bramante l’austera alta torre

e qui ricordar giova tu lo vedesti

 un tempo Cornelio Scipion il console

romano  da Annibale il punico

dall’odio più punico  guerriero

assai grave  subì sconfitta  e onta,

da qui poi  riecco  il  rapido correr tuo

all’abbiatense  piana e  dal terrazzo

alto che alla vision tua dolce porta

solitaria s’erge di Morimondo l’Abbazzia,

ecco Besate dei Conti da Besate

un tempo porto fluvial tuo tappa

particolar sulla Strada dei Mercati,

Motta Visconti che qui un tempo

l’acque azzurre tue e i boschi verdi

mise in rime Ada da Lodi la vergine

giovane ribelle, qui un tempo tra

delle tue mughettose bianche  rive

la vita lor grama spesero i giunchi

a tagliar di mio padre Carlo i nonni

e  forse ancor tu come un  tempo

vedi fisse ferme nell’acqua quelle

lor povere stanche e consunte  membra,

Bereguardo dal Visconto Castello

delle barche il ponte antico che

ancor alle tue piene  regge, Torre

d’Isola che dall’alto torrazzo

il tuo veloce scorrer verso Pavia

vede sì la regal Papia longobarda

e colonia un tempo la roman

Ticinum  pur  la Pamphica sosta

agognata del francigeno sentiero,

or  come all’inizio di questa ode

dissi a Linarol  stanco qui  ti vedo

e della Becca il Ponte qui il Po

t’abbraccia e  tu qui caro Ticino

 mio  in quell’abbraccio muori!

Giuseppe Gianpaolo Casarini

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi