MILANO – Il mercato del lavoro accelera a novembre. Gli occupati balzano di 65 mila a quota 23.183.000, che significa 345 mila persone in più al lavoro rispetto a un anno prima. Non solo. Se pur viziato dall’aumento della popolazione, si tratta del dato massimo da quando sono iniziate le rilevazioni Istat, ovvero dal 1977, con il tasso di occupazione, al 58,4%, che è al top da ottobre 2008. Esulta il premier, Paolo Gentiloni. “A novembre – scrive su Twitter – il numero di occupati ha raggiunto il livello più alto da 40 anni. E scende anche la disoccupazione giovanile. Si può e si deve fare ancora meglio. Servono più che mai impegno e serietà, non certo una girandola di illusioni”.
Rilevante il calo della disoccupazione giovanile, che scende al 32,7% a novembre, in discesa dell’1,3% su ottobre, ai minimi da gennaio 2012. La flessione annua, pari addirittura a 7,2 punti percentuali, è la maggiore tra tutti i Paesi dell’eurozona, secondo i dati Eurostat diffusi oggi. Quello italiano è, tuttavia, ancora il terzo tasso più alto di disoccupazione under 25 dopo Grecia (39,5% a settembre 2017) e Spagna (37,9%).
A novembre la crescita dell’occupazione, spiega l’Istat, interessa sia uomini sia donne e tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni. Risultano in aumento i dipendenti, sia a tempo indeterminato sia, in misura maggiore, a tempo determinato, mentre sono in lieve calo gli autonomi. Considerando l’aumento annuo dei lavoratori dipendenti, ce ne sono 450 mila in più a termine e 48 mila in più stabili.
La disoccupazione cala all’11% a novembre, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto a ottobre, e ai minimi dal settembre del 2012. Le persone in cerca di occupazione a novembre diminuiscono per il quarto mese consecutivo, calando di 18 mila unità a 2,855 milioni di persone. Ma resta il gap con l’Europa. Nell’eurozona, infatti, la disoccupazione a novembre è all’8,7%, il punto più basso addirittura dal gennaio del 2009.
Secondo il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, “si è fatto un altro passo nella direzione giusta e che si rafforzano le tendenze positive di medio-lungo periodo, in linea con il consolidamento della crescita dell’economia”. Poletti ricorda inoltre che con la prossima legge di bilancio sono in arrivo nuovi incentivi per le assunzioni di under 35 nel 2018. Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, guarda ai possibili effetti della campagna elettorale e afferma che “le riforme che dimostrano di dare slancio al Paese, a cominciare dal Jobs Act, non vanno smontate ma adeguatamente potenziate” e si augura che “tutte le forze politiche vogliano tenerne conto”.
Vede invece il bicchiere mezzo vuoto la Uil. “I lavoratori con occupazione temporanea – fa notare il segretario confederale, Gugliemo Loy – hanno registrato un aumento 9 volte maggiore di quelli occupati a tempo indeterminato, rispetto allo stesso mese del 2016”. La segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, parla di “dati positivi” ma chiede di “rafforzare la ripresa economica del Paese con maggiori investimenti pubblici”.
Tornando ai dati, a novembre la stima gli inattivi tra i 15 e i 64 anni sono in discesa di 61 mila. La diminuzione interessa sia le donne sia gli uomini e si concentra tra gli over 50 e i 15-24enni, mentre si osserva un aumento nelle classi di età centrali tra 25 e 49 anni. Il tasso di inattività cala comunque di 0,1 punti al 34,3%.
(*fonte: agenzia di stampa La Presse)