Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti il 24 maggio”: così la canzone del Piave trasformava in leggenda quel 24 maggio di centodieci anni fa, quando il Regno d’Italia dichiarò guerra all’Austria – Ungheria entrando nella Prima Guerra Mondiale al fianco delle potenze della Triplice Intesa (Inghilterra, Francia e Russia). Seicentomila furono i caduti militari italiani: grazie al loro sacrificio il 4 Novembre 1918 l’Italia poté completare il processo di unificazione nazionale iniziato con il Risorgimento
La sola città di Novara conta ben 700 Caduti (numero della lapide presente in Municipio).
Gli uomini di legge non ebbero esitazione a mettere “l’Italia innanzitutto”: una delibera del Collegio degli Avvocati e Procuratori di Novara stabilì che tutti gli iscritti idonei venissero impiegati militarmente e civilmente per le necessità della guerra nazionale.
A cadere al fronte furono almeno quattro avvocati novaresi: Luigi Ferraris, Tenente V° Rgt. Alpini, caduto sul Tonale il 25/8/1915 colpito da una granata austriaca e decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare; Luigi Mittino, nativo di Trecate, Sottotenente LXXIV° Rgt. Fanteria caduto combattendo a Castegnevizza del Carso (attualmente in Slovenia) il 23/05/1917 e decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare; Gaetano Falcone, nativo di Novara, Tenente nel VII° Artiglieria di Campagna e morto per malattia a Francavilla Fontana (Lecce) il 25/10/1918; Giuseppe Siviero, Capitano nel LXV° Fanteria, nativo di Arezzo e morto all’ospedale militare di Piacenza il 9/12/1918.
Cinque invece gli studenti di giurisprudenza dell’attuale provincia iscritti all’Università degli Studi di Torino che perirono nel conflitto: Alfredo Ruga, nativo di Gozzano e classe 1888, Sottotenente di complemento del CLIX° Rgt. Fanteria, caduto sul Monte Mrzli il 14 maggio 1916; il trecatese Luigi Boglio, classe 1896 ed impiegato nel I° Rgt. Artiglieria di Montagna, caduto sul Monte Focolle in Trentino il 19 giugno 1916; Binelli Mario, di Vinzaglio, classe 1894 e Soldato dell’VIII Rgt. Fanteria, morto per ferite riportate in combattimento il 6 novembre 1916 sul Monte San Marco (Gorizia); Rinaldo Gnocchi, classe 1898 di Romagnano Sesia, morto in prigionia per ferite riportate in combattimento dopo la ritirata di Caporetto il 5 novembre 1917; Carlo Pariani, oleggese classe 1898, Sottotenente di complemento del XXIX° Rgt. Fanteria, caduto a Valderoa (Monte Grappa) il 15 luglio 1918.
Uno studente novarese dell’Ateneo antonelliano, Mario Ponzio di San Sebastiano, classe 1899, verrà decorato di due Medaglie d’Argento e di una Medaglia d’Oro (consegnata nel 1924 da Benito Mussolini) per i combattimenti sul Monte Pertica dell’ottobre 1918, dopo essersi guadagnato il grado di Capitano degli Arditi del XXXIX° Rgt. Fanteria “Bologna”.
Non fu l’unico a sopravvivere. Uno dei fondatori del Novara Calcio, l’Avvocato Pietro Omodei Zorini, fu decorato con la Croce di Guerra al Valor Militare per i combattimenti sull’Altopiano di Asiago e in Slovenia; Aldo Rossini, Sottotenente Milizia Difesa Territoriale, di Medaglia d’Argento per i combattimenti sul Mone Podgora nel dicembre del 1915; lo stresano Carlo Emanuele Basile, Tenente dei Lancieri di Novara, di ben due Medaglie di Bronzo e della Legione d’Onore francese.
Il cancelliere torinese in servizio presso il Tribunale di Novara, Daniele Drocco, Tenente di Complemento 41° Rgt. Fanteria, morì per le ferite riportate a seguito della battaglia della Vertoijba (Medio Isonzo) il 19 agosto 1917.
La provincia di Novara allora era comprensiva anche di Vercelli (divenuta autonoma solo nel 1927), e tra le figure che emergono vi furono i fratelli Giuseppe ed Eugenio Garrone (rispettivamente Magistrato e Dottore in Giurisprudenza), decorati entrambi di Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria e l’Avvocato Emanuele Cuppini (tra i fondatori del Corpo Volontari Cicilisti Automobilisti).
Una ricostruzione storica che è stata oggetto di un convegno organizzato dalla Federazione novarese dell’Associazione Nazionale Volontari di Guerra e che si è svolto presso la sala dell’Ordine degli Avvocati di Novara ed intitolato “24 maggio 1915: avvocati, magistrati e giuristi novaresi nella Grande Guerra”.
“Lo spirito dell’iniziativa – ha spiegato l’Avv. Valerio Zinetti, che ha moderato ed introdotto gli interventi – è stato di voler ricordare un anniversario della nostra storia nazionale (quello del 24 maggio 1915) nei suoi aspetti storici, giuridici e diplomatici (a partire dalla stipulazione del Patto di Londra il 26 aprile 1915 e dalla crisi costituzionale che si evidenziò con la dichiarazione di guerra da parte di Vittorio Emanuele III il 24 maggio 1915) e di rendere onore agli uomini di legge del Foro di Novara che, eroicamente, si unirono al popolo italiano nello sforzo militare che ha portato a compimento l’unità nazionale con la vittoria del 4 novembre 1918. Tali eventi storici sono da ricomprendersi negli antecedenti che hanno portato i costituenti nel 1948 a definire la difesa della Patria come ‘sacro dovere del cittadino’ sancito dall’art. 52 della Legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico”.
La relazione si è aperta con l’esposizione di Aldo Alessandro Mola (dell’Istituto per la Storia del Risorgimento), inerente alle dinamiche diplomatiche e politiche che portarono l’Italia dalla dichiarazione di neutralità del 1914 alla firma del Patto di Londra e quindi all’intervento a fianco dell’Intesa. Il Prof. Alessandro Provera (dell’Alta Scuola di Giustizia Penale Federico Stella) ha illustrato le motivazioni ideali della partecipazione dell’avvocatura alla Grande Guerra (vista come uno scontro finale tra le idee di libertà che avevano animato il Risorgimento contro gli Imperi Centrali), mentre gli Avvocati milanesi Andrea Benzi (Segretario Generale dell’Associazione Nazionale Volontari di Guerra) e Luciano Brambilla (nipote del Tenente Augusto Tognasso, che presiedette la commissione che nel 1921 selezionò la salma del Milite Ignoto e la cui storia ha ispirato lo sceneggiato RAI “La scelta di Maria”) hanno illustrato le vicende storiche dell’Avvocato Carlo Freguglia (caduto sul Monte Hermada il 20 agosto 1917 e decorato di Medaglia d’Oro) e dell’istituzione del Milite Ignoto.
A introdurre il convegno sono stati i saluti istituzionali ed i patrocini dell’Ordine degli Avvocati di Novara (rappresentato nell’occasione dal vice presidente Avv. Fabrizio Negri e dalla responsabile della commissione formazione Avv. Elena Avondo), del Presidente del Tribunale Dott. Andrea Ghinetti, del Presidente del Museo Storico Novarese Aldo Rossini Dott. Antonio Poggi Steffanina e del Presidente di Assoarma novara Gen. Sq. Giuseppe Li Causi, della Città e della Provincia di Novara. Tra gli interventi istituzionali vi è stato l’invio di un messaggio di adesione del Presidente del Senato On. Avv. Ignazio La Russa, il quale ha ricordato come “I giuristi e gli uomini di legge del Foro di Novara che questo convegno ricorda sono il simbolo di una generazione di italiani che, con coraggio e spirito di sacrificio, ha dato un contributo fondamentale al pieno compimento del sogno risorgimentale dell’Unità d’Italia”.