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Novara, maxi indagine sul caporalato: sequestro da 4 milioni e 9 arresti

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NOVARA – Sequestro per 4 milioni di euro e 9 persone arrestate. Dopo gli arresti del dicembre 2021 da parte della Polizia di Stato, Squadra Mobile e Guardia di Finanza di Novara hanno ricostruito un giro d’affari basato sullo sfruttamento della manodopera.

Tra le accuse riciclaggio, autoriciclaggio, frode fiscale e intestazione fittizia di beni. Gli indagati, operanti nel settore del volantinaggio, avrebbero reclutato e sfruttato lavoratori di origine pakistana, li avrebbero costretti – approfittando del loro stato di bisogno – a estenuanti turni di lavoro, a ricevere delle paghe molto al di sotto dei minimi previsti dal contratto nazionale e a vivere in condizioni degradanti.

Le indagini, condotte da poliziotti e finanzieri, hanno permesso di incrociare le prove raccolte dalla Polizia con il vasto patrimonio informativo economico-finanziario a disposizione della GdF, permettendo così di individuare l’esistenza di un panorama assai ampio costituito da numerose imprese individuali, società di capitali e società cooperative a responsabilità limitata, tutte riconducibili a diversi soggetti di nazionalità pakistana, operanti nel settore della distribuzione di volantini e materiale pubblicitario, che hanno omesso i prescritti adempimenti fiscali e fatto ricorso all’emissione e utilizzo di fatture false, con il duplice fine sia di evadere le imposte, sia di dissimulare flussi finanziari che entravano nella disponibilità di diversi indagati ed in particolar modo di coloro che, a seguito delle indagini svolte, sono stati ritenuti responsabili dei gravi reati di sfruttamento della manodopera.

I proventi dei reati accertati, tra cui riciclaggio ed evasione fiscale, sono stati oggetto di un sequestro preventivo emesso dalla Autorità giudiziaria pari a circa 4 milioni di euro, a seguito del quale sono state poste sotto sequestro disponibilità presenti sui rapporti finanziari, denaro contante, beni mobili registrati e unità immobiliari riconducibili agli indagati. Sul piano fiscale, grazie all’azione ispettiva della GdF, sono state effettuate verifiche fiscali nei confronti delle società riconducibili agli indagati, che hanno consentito il recupero a tassazione di circa 3 milioni di euro sottratti all’Erario, a titolo imposte sui redditi ed iva.

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